50° anniversario della morte di S.R. Ranganathan
Biblioteca del Dipartimento di Musicologia e beni culturali Università di Pavia ghiringhelli.lapo@gmail.com
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Celebrato a Cremona con una conferenza internazionale promossa dall’Università di Pavia
Il 23 maggio 2022 hanno avuto luogo a Cremona le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di S.R. Ranganathan (1892- 1972).
Le celebrazioni sono iniziate con una conferenza internazionale dal titolo Le molte faccette di Ranganathan, organizzata dal Dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell’Università di Pavia e coordinata da Carlo Bianchini in collaborazione con Lucia Sardo e Ignacio Mancini, con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, dell’Associazione italiana biblioteche, di ISKO Italian Chapter, della Società italiana di scienze bibliografiche e biblioteconomiche, della Biblioteca statale di Cremona, del Comune di Cremona, della Federal University of the State of Rio de Janeiro e del Brazilian Institute of Information in Science and Technology.
Il primo intervento, a cura di Fiametta Sabba, ha analizzato il viaggio in Europa e in America intrapreso dallo studioso indiano nel 1948 e testimoniato nell’opera Library tour 1948: Europe and America. Impressions and reflections, di cui è stata esaminata la struttura editoriale e contenutistica, con particolare riguardo alle sezioni iniziali e finali del resoconto odeporico e, in particolar modo, alle riflessioni professionali e scientifiche che Ranganathan sviluppa con attenzione alle possibili realizzazioni nel suo paese d’origine.
Il contributo di Ignacio Mancini ha preso le mosse da un breve esame dello sviluppo dell’emergenza pandemica in Argentina con riferimento agli effetti sulle biblioteche e da una prospettiva sociale. In quest’ottica, la reazione e le attività poste in essere dalle biblioteche locali sono state analizzate in rapporto alle Cinque leggi della biblioteconomia teorizzate da Ranganathan.
A seguire, María Arminda Damus ha operato una riflessione sui concetti di documento e documentazione come espressi da Ranganathan in Documentation: genesis and development, volume del 1971, risultato di una conversazione con giovani bibliotecari di Bangalore, India, e dal carattere fortemente aneddotico e colloquiale. La definizione di documento offerta dall’autore, sintetica e profondamente pragmatica, è stata messa a confronto con altre proposte teoriche e analizzata sulla base della classificazione documentaria proposta dall’autore, che articola il documento in quattro categorie (macro, micro, neo e meta documenti) applicate da Damus al documento digitale. In merito al servizio di documentazione a cui è preposto il bibliotecario, Ranganathan definisce cinque distinte fasi che mettono in evidenza l’approccio sociale e umano che lo studioso attribuisce a tale attività e la sua visione del valore e del ruolo del bibliotecario.
Ancora, alcune criticità della professione bibliotecaria sottolineate nell’opera sono state analizzate alla luce della loro attualità a distanza di cinquanta anni.
L’intervento di Carlo Bianchini si è sviluppato a partire dall’opera del 1974 di Ranganathan Physical Bbliography for Librarians, la seconda edizione postuma di Social bibliography and physical bibliography for librarians del 1952, che ha permesso una riflessione sul significato dell’espressione “social and physical bibliography”, termine, quest’ultimo, altrimenti infrequente nella letteratura del bibliotecario. Punto di partenza della presentazione è stato l’oggetto di interesse della bibliografia, il libro, di cui Ranganathan individua tre componenti sulla scorta di concetti filosofici della cultura indiana: l’Anima (atma; l’idea o contenuto intellettuale), il Corpo sottile (sukshma sarira; la forma espressiva) e il Corpo pesante (shtula sarira; l’oggetto fisico). Da questo presupposto sono state esaminate varie declinazioni e tipologie di bibliografia, documentaria e fisica, e la visione di Ranganathan della bibliografia quale materia di insegnamento per i bibliotecari, che apre la strada al concetto di bibliografia sociale, la cui identificazione e definizione da parte dell’autore offrono un modello ancora attuale per le future evoluzioni del libro.
Giulia Crippa ha presentato un’analisi del processo di elaborazione del concetto di documentazione proposto da Ranganathan in rapporto con le numerose riflessioni teoriche di respiro internazionale, come quelle di Jenkinson e Briet, in un contesto, gli anni Cinquanta, caratterizzato da un ricco e vivace dialogo sul tema quale conseguenza dell’impulso tecnologico-scientifico del dopoguerra e dei fenomeni informazionali in constante crescita, con particolare riferimento ai paesi in via di sviluppo. È stata quindi indagata l’influenza delle teorizzazioni di Ranganathan sullo sviluppo della Scienza dell’informazione in Brasile, attraverso l’uso che ne viene fatto dal più eminente autore sulla documentazione, Edson Nery da Fonseca.
Il contributo di Lucia Sardo ha ricostruito l’attività di Ranganathan nel contesto delle associazioni professionali internazionali quali IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) e FID (Fédération Internationale d’Information et de Documentation). In ambito IFLA, l’impegno dello studioso indiano è stato osservato attraverso l’esame di un articolo del 1954 dal titolo IFLA - What it should be and do, in cui vengono mosse precise critiche all’IFLA e al posizionamento di questa rispetto ai paesi “non occidentali”, offrendo, allo stesso tempo, suggerimenti volti a una maggiore partecipazione degli altri paesi. Nel contesto della FID, in cui Ranganathan si dimostra comunque attento ai problemi dell’internazionalizzazione, il suo ruolo è molto più attivo e cruciale e si caratterizza per un coinvolgimento diretto nella creazione del FID/CA, il comitato della FID sulla teoria della classificazione.
Luisa Marquardt e Raj Kumar Bhardwaj hanno presentato i risultati di un’indagine esplorativa, condotta online e distribuita attraverso le liste di discussione dell’I- FLA e dell’IASL tra marzo e aprile 2022, volta a illustrare in quale misura l’eredità di Ranganathan sia ancora viva e quale sia la rilevanza e la conoscenza da parte dei bibliotecari delle Cinque leggi della biblioteconomia nel contesto delle biblioteche scolastiche. Dai risultati ottenuti è emerso come il contributo di Ranganathan circa l’importanza del lettore sia rilevante nella pratica bibliotecaria quotidiana assieme alle Cinque leggi, di cui l’indagine ha fornito esempi della loro validità anche nell’ambito della biblioteca scolastica.
L’intervento di Enrico Pio Ardolino ha ricostruito il rapporto tra il bibliotecario indiano e l’Italia attraverso l’analisi di una serie di documenti inediti conservati presso l’archivio dell’AIB che fanno luce su alcune brevi soste di Ranganathan nel nostro paese e illustrano il rapporto di amicizia e collaborazione intercorso tra questi e Vittorio Camerani, bibliotecario dell’Istituto internazionale di agricoltura che firmò la prima recensione italiana di un’opera di Ranganathan. Dal carteggio tra Camerani e Francesco Barbieri, che testimonia puntualmente le tappe italiane dello studioso, emerge chiaramente il ruolo decisivo di quest’ultimo al fine di assegnare all’Italia l’organizzazione della 17° Sessione dell’IFLA e del 18° Congresso internazionale della FID tenutesi a Roma nel settembre del 1951.
Infine, Elsa M. Ramírez Leyva ha attuato una riflessione sulle qualità e le capacità del bibliotecario di reference e le caratteristiche del suo servizio come espresse nella futuristica visione della biblioteconomia di Ranganathan. Tali qualità e capacità, definite settant’anni fa dallo studioso indiano in Library Handbook, si rivelano caratteristiche essenziali nel contesto attuale, in relazione ai servizi digitali che devono essere sviluppati per adattare e aggiornare il ruolo di una guida, educatore e bibliotecario integrato che affronta nuove sfide nell’ecosistema ibrido dell’informazione.
È doveroso citare il contributo di Gustavo Saldanha, impossibilitato all’ultimo momento a presentare la relazione. Scopo della sua relazione, basata su un’epistemologia storica, era discutere il posto del pensiero di Ranganathan negli anni Trenta e la sua preoccupazione epistemologica nello sviluppo delle Cinque leggi della biblioteconomia di fronte alla produzione internazionale nel campo, mirando così a contribuire alla comprensione del rapporto tra filosofia ed epistemologia nel pensiero di Ranganathan. La conferenza svoltasi a Cremona ha rappresentato un’occasione di considerevole importanza per l’approfondimento del pensiero di Ranganathan, attraverso la lettura e il confronto con opere e aspetti meno noti, quando non inediti, del celebre bibliotecario. L’iniziativa pone senza dubbio le basi per nuovi studi e ulteriori incontri.
A conclusione della intensa giornata, si è tenuto, presso il Teatro Monteverdi di Cremona, uno spettacolo in collaborazione con la compagnia teatrale SpazioMythos e il regista Enrico Tomasoni, con la consulenza scientifica di Carlo Bianchini, che ha rielaborato in forma drammatizzata alcuni brani tratti da Il servizio di reference di Ranganathan, nei quali l’autore descrive, a scopo didattico e didascalico, episodi reali di dialoghi e interazioni tra i lettori e i bibliotecari in biblioteca.
Gli atti della conferenza internazionale saranno pubblicati sul numero 1 del 2023 della rivista “Bibliothecae.it”, grazie alla disponibilità della sua direttrice, Fiammetta Sabba.