Abilità diverse in biblioteca
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In Sicilia, un'occupazione per persone affette da autismo ad alto funzionamento, da sindrome di Asperger e da malattie rare
Nizza di Sicilia, un piccolo paese della riviera jonica messinese, si candida come apripista nella ricerca di attività lavorative idonee ad essere svolte da persone disabili. E lo fa anche attraverso la biblioteca Lucio Barbera, privata e aperta al pubblico, operante nel Centro diurno di assistenza e incontro per inabili della Casa Maggiore: una biblioteca diretta da chi scrive, psicologa con competenze biblioteconomiche (in particolare catalogazione secondo la classificazione Dewey), che ogni giorno si adopera nell’assistenza di diversabili affinché imparino un lavoro che consiste nella catalogazione dei libri e nel loro inserimento nella rete delle biblioteche del Polo di Messina e nell’Indice nazionale, nella loro etichettatura e collocazione negli appositi armadi, nella loro sistemazione intelligente sui ripiani, permettendo così la piena utilizzazione degli spazi senza per nulla influire negativamente sul facile raggiungimento dei volumi, nel prestito ecc. Si tratta di un’occupazione quasi totalmente informatizzata (compresa l’etichettatura dei volumi) che viene svolta in ambienti privi di barriere architettoniche, provvisti di scala protetta per il raggiungimento delle parti più alte degli armadi, e dotati di impianto elettrico a norma e di impianto antincendio. Le competenze in questo lavoro apprese dai disabili vengono periodicamente valutate dallo stesso personale della Biblioteca attraverso la somministrazione del test di valutazione della performance occupazionale PAO (Persona-Ambiente-Occupazione), test innovativo messo a punto, oltre che da chi scrive, da Ulderigo Diana, medico, e da Roberto Scala, informatico.
Tra le diverse occupazioni – cucina/ristorante, giardinaggio, attività pittoriche, ecc. – che vengono proposte dal Centro diurno ai suoi utenti disabili, la biblioteca viene consigliata alle persone autistiche ad alto funzionamento, agli Asperger e a persone affette da alcune malattie rare in quanto assicura loro un ambiente silenzioso ed esente da stimoli frustranti che possono influire negativamente sul comportamento, favorisce i contatti con un pubblico ben orientato nei confronti della disabilità e prepara un percorso sperimentale di avviamento al lavoro attraverso un itinerario che porta i ragazzi al consolidamento della propria identità e al miglioramento dell’autostima, elementi preziosi che li proiettano all’indipendenza.