N.4 2021 - Biblioteche oggi | Maggio 2021

Navigazione dei contenuti del fascicolo

Cari genitori, benvenuti in biblioteca

Anna Lisa Pulizzi

Biblioteca Collina della Pace – Istituzione Sistema Biblioteche, Centri Culturali Comune di Roma, a.pulizzi@bibliotechediroma.it

Abstract

Recensione di Anna Lisa Pulizzi al libro di Fabio Bazzoli, Giovanna Malgaroli, Cari genitori, benvenuti in biblioteca, Milano, Editrice Bibliografica, 2020, 144 p.

Per consultare l'articolo completo in formato pdf visita la sezione "Risorse" oppure clicca qui. 

Cari genitori, benvenuti in biblioteca, di Giovanna Malgaroli e Fabio Bazzoli, è il ventisettesimo volume pubblicato da Editrice Bibliografica nella collana “Conoscere la biblioteca”, rivolta agli utenti delle biblioteche e a chi ancora non le frequenta, con l’intento di far conoscere cosa accade realmente all’interno di una biblioteca e quali siano i servizi e i percorsi offerti. In quest’opera l’attenzione è diretta ai genitori e agli adulti che si occupano della cura delle bambine e dei bambini ed è incentrata sulla promozione della lettura condivisa per i bambini più piccoli, da 0 a 6 anni. Il libro è articolato in undici brevi capitoli; una parte di questi è dedicata alle motivazioni che rendono fondamentale costruire una precoce relazione con i bambini e le bambine grazie ai primi libri e alla lettura condivisa, l’altra parte mette in luce il ruolo delle biblioteche in questa importante relazione che si svilupperà nell’arco dell’intera esistenza.
Prima di addentrarmi nell’opera, voglio sottolineare una precisazione che viene fatta anche dagli autori, ovvero l’utilizzo del maschile “bambino” per intendere anche “bambina” durante il discorso, affinché la lettura non diventasse ridondante, ostacolandone la fruibilità. Per coerenza adotterò anche io questa omologazione linguistica, esplicitando qui il fatto di rivolgermi a entrambi i sessi senza alcuna discriminazione. D’altronde, l’esposizione e l’abitudine alla lettura precoce delle bambine e dei bambini è un’attività libera da differenze di genere, che invece possono essere rintracciate in molti giochi che prediligono l’ancorarsi ad attitudini ritenute ipoteticamente maschili o femminili, come la propensione all’avventura o all’accudimento. I libri non hanno un sesso, ma molteplici caratteristiche e potenzialità che vanno conosciute per essere sfruttate al meglio.
Gli autori offrono un valido strumento per fare orientare i genitori nell’universo dei libri per l’infanzia, collegando allo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino i libri più adatti alle differenti fasi evolutive. Per supportare la preziosità della lettura fin dai primi mesi di vita, vengono illustrati in modo semplice e sintetico gli studi e i risultati perseguiti da pediatri e psicologi, affinché un genitore possa comprendere quanto la lettura sia un potente mezzo di crescita e sviluppo del proprio bambino, soprattutto nei primi mille giorni di vita. Questo approccio con cui Malgaroli e Bazzoli hanno strutturato la propria opera riprende quello su cui si fonda il programma nazionale Nati per Leggere, di cui sono entrambi attivi sostenitori. Iniziativa nata nel 1999 e promossa dall’Associazione culturale pediatri, dall’Associazione italiana biblioteche e dal Centro per la salute del bambino, Nati per Leggere “basa la propria attività sulla provata efficacia della lettura in famiglia come strumento per lo sviluppo delle potenzialità del bambino dal punto di vista linguistico, cognitivo, relazionale e affettivo, a sostegno delle competenze genitoriali e per contrastare la povertà educativa”.
Il punto di partenza per far avvicinare i bambini alla lettura è la condivisione dell’attività con un adulto di riferimento come appuntamento quotidiano in cui esplorare assieme al bambino l’oggetto libro e i suoi contenuti. “Amerà i libri perché ama te” è lo slogan che meglio sintetizza l’approccio del programma Nati per Leggere per coinvolgere i genitori nella diffusione della lettura, intesa soprattutto come relazione ed esplorazione nel primo anno di vita e come dialogo, ascolto reciproco dal secondo anno in poi. In quest’ottica la lettura diventa un gioco radicato sul piacere, un’esperienza che inizialmente trasmette al bambino benessere e rassicurazione grazie alla vicinanza fisica e alla voce della madre e del padre, per poi raggiungere il nucleo del piacere di leggere, ovvero il piacere di capire, di impadronirsi completamente di qualcosa, assimilandola. Questo viaggio con e dentro i libri dà la possibilità al bambino di capire mediante l’esperienza come il libro sia uno strumento di comprensione della realtà, dai basilari “libri nomenclatura” dei primi mesi, incentrati sull’associazione di un singolo oggetto a una parola, a quelli via via più complessi, che raccontano storie, inizialmente legate alla quotidianità e a ciò che è riconoscibile per il bambino, per giungere alla libertà della fantasia e dell’immaginazione. Gli autori ci ricordano che ciò accade poiché “la rappresentazione della realtà è più comprensibile della realtà. Ripropone, afferma la studiosa della lettura Chiara Levorato, la realtà in forme tipiche, ripulite dal rumore”. Una volta innescato in famiglia questo rapporto con la lettura fondato sul piacere, il desiderio di leggere potrà essere condiviso con altri bambini, diventando un atto sociale. È a questo punto che s’inserisce la centralità della biblioteca in quanto motore di condivisione e scoperta, luogo in cui far accadere incontri, in cui confrontarsi con altri genitori e lasciare i bimbi liberi di differenziare i propri interessi esplorando tra molteplici risorse, collocate in modo tale da essere raggiungibili e riconoscibili dal bambino senza l’intervento dell’adulto. Oltre a Nati per Leggere vengono illustrati diversi progetti di lettura per l’infanzia, come Lettura & Salute, il cui obiettivo è la promozione del benessere dei bambini grazie all’utilizzo della lettura e della musica, mediante il coinvolgimento di biblioteche e consultori. Ed eccoci al nodo centrale da cui deriva il titolo del libro: avvicinare e accogliere i genitori in biblioteca, offrendo loro spazi dedicati, come sale bimbi, servizi specifici, appuntamenti di lettura condivisa e risorse aggiornate e diversificate per ampliare l’offerta editoriale e rendere possibile l’incontro con il libro che non si stava cercando. Sono molteplici le motivazioni per cui frequentare una biblioteca, come ricordano gli autori che ne approfondiscono alcune durante la propria esposizione e inseriscono in appendice le 25 buone ragioni per portare un bambino in biblioteca, manifesto realizzato dall’Associazione Cartastraccia, promosso e pubblicato dall’AIB nel 2019 con le illustrazioni di Cecilia Campironi. Innanzitutto perché è vero che la povertà educativa deve essere contrastata in primis in famiglia, ma poi è grazie alle biblioteche che si rende concretamente possibile e indiscriminata l’alimentazione del desiderio per la lettura, offrendo al bambino, e successivamente al ragazzo, l’opportunità di avere un luogo di riferimento basato su tre caratteristiche, la generalità, la gratuità e la contemporaneità. Il poter frequentare gratuitamente questi luoghi, il prendere in prestito libri, film, risorse musicali, riviste e molto altro, l’avere accesso alle ultime novità editoriali e potersi aggiornare, nonché la possibilità di poter spaziare liberamente tra risorse che abbracciano quante più forme espressive e punti di vista, affinché ognuno possa accrescere le proprie attitudini e formare le proprie opinioni, sono tutti elementi che fanno di una biblioteca pubblica un istituto della democrazia. Tutto ciò rende la biblioteca insostituibile, un organismo in continua crescita che combatte le disuguaglianze sociali e culturali, e fa dei suoi utenti cittadini attivi nella società, consapevoli dei propri diritti democratici.
Gli autori dedicano molto spazio al ruolo dei genitori all’interno della biblioteca, ponendoli come figure attive della promozione della lettura anche al di fuori dell’ambito familiare. Durante gli incontri Nati per Leggere il genitore o i genitori che accompagnano i bambini non perdono il proprio ruolo attivo, ma al pari dei bambini partecipano all’attività, condividono lo spazio e l’esperienza, cogliendo l’opportunità di entrare in relazione con altri genitori, con i bibliotecari e con gli operatori che offrono le proprie competenze per arricchire il gioco della lettura, che dovrà sempre essere supportato dalla lettura in famiglia. Queste letture in biblioteca hanno, inoltre, il compito di illustrare ai genitori nuove modalità interpretative dei libri per la prima infanzia, mostrando come “leggere” i silent book, i libri brulicanti o i libri dal testo indecifrabile e onomatopeico, riducendo la diffidenza verso tali materiali che possono mettere a disagio gli adulti meno abituati a lasciarsi andare e giocare assieme al proprio bambino.
La biblioteca diventa il luogo in cui abbattere le differenze e i pregiudizi culturali, non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti. Così come vengono sviluppati progetti per superare le differenze linguistiche, ad esempio grazie a iniziative come Mamma Lingua, una bibliografia di libri per bambini in età prescolare che propone libri di qualità nelle lingue maggiormente parlate nel nostro paese, per avvicinare alla lettura le famiglie straniere, parimenti vengono promossi libri volti a combattere i pregiudizi di genere e viene sottolineata l’importanza della presenza dei padri nella formazione dei figli, spesso delegata, tutt’oggi, alle madri.
Alla fine viene lanciata una provocazione: “Ma i libri sono app che non funzionano?”, citando un video diffuso in rete in cui una bambina di un anno cercava di interagire con una rivista mediante la stessa modalità utilizzata con un tablet. Quella bambina non sapeva come funzionasse una rivista, ma conosceva bene l’uso di un tablet. Da questa suggestione gli autori traggono spunto per illustrare diverse ricerche sull’esposizione dei bambini ai media, sui dispositivi preferiti, sugli effetti e sui rischi che queste tecnologie possono produrre a breve e a lungo termine, non solo sul piano cognitivo ed emotivo, ma anche su quello più generale della salute. Con tono divulgativo e basandosi su indagini e dati scientifici, Cari genitori, benvenuti in biblioteca fornisce informazioni e suggerimenti per poter utilizzare al meglio i differenti media in relazione all’età del bambino, senza demonizzare tali strumenti, ma dando ai genitori gli elementi per poter scegliere e orientarsi tra le varie tecnologie, spiegando perché il libro sia, ancora oggi, la migliore tecnologia per i bambini piccoli.
Il linguaggio scorrevole, le informazioni dettagliate e complete, i dati delle ricerche e dei vari progetti riportati in modo accurato e facilmente consultabili rendono questo libro un utile e immediato strumento non solo per i genitori che non abbiano molta dimestichezza con il mondo delle biblioteche e dei libri, ma anche per tutti quegli utenti che partecipano già agli incontri Nati per leggere promossi dalla propria biblioteca di riferimento, per aumentare la loro consapevolezza in merito all’importanza della promozione della lettura in età prescolare e poter arricchire la scelta dei materiali da leggere a casa.