Usare RDA per gli authority records nel catalogo dell'Associazione IRIS
alagnagraziana2@gmail.com
vtlepore@gmail.com
Abstract
Il saggio intende esaminare l'approccio all'utilizzo delle RDA (Resource Description and Access) su una selezione di Authority Record dal catalogo IRIS - Associazione di biblioteche storico-artistiche e umanistiche dell’area fiorentina. Da questa applicazione, evidenziamo l'arricchimento, la valorizzazione e l'ampliamento dei dati dell'authority record. La mappatura dell'Autorità RDA-MARC 21 e l'esempio spiegheranno il processo che ha determinato le particolari scelte applicative.
English abstract
The essay intends to examine the approach to the use of RDA (Resource Description and Access) on a selection of authority record from the catalogue of IRIS - Associazione di biblioteche storico-artistiche e umanistiche dell’area fiorentina. From this application, we highlight the enrichment, the enhancement and the enlargement of the data of the authority record. The RDA-MARC 21 Authority mapping and the example will explain the process that determined the particular application choices.
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Arricchire, migliorare, incrementare
Il saggio documenta gli esiti di una sperimentazione condotta su 100 authority record relativi a personalità di rilievo nell’ambito culturale delineato dal catalogo di IRIS - Associazione di biblioteche storico-artistiche e umanistiche dell’area fiorentina (da ora in poi solo IRIS), tra cui storici dell’arte, musicologi, studiosi di Leonardo da Vinci, conservatori e restauratori, filosofi, curatori/manager di musei. L’applicazione dello standard RDA (Resource Description and Access), tramite mappatura con MARC 21 Authority, ha rilevato come primo elemento un notevole ampliamento dei campi e sottocampi disponibili in MARC 21 per la redazione degli authority record presi in esame. Sulla base delle linee guida RDA, che individuano una serie di elementi obbligatori e facoltativi per registrare gli attributi dell’entità persona, è stata analizzata e studiata la mappatura, che viene qui riportata, con i corrispondenti campi del formato MARC 21 (Tabella 1).
La prima fase del progetto ha riguardato la ricerca delle informazioni biografiche delle personalità oggetto d’indagine tra fonti autorevoli, quali VIAF (Virtual International Authority File), studi, Festschriften, Dizionario Biografico degli Italiani Treccani, Wikipedia/Wikidata, siti di istituzioni pertinenti e interviste telefoniche. La seconda fase la compilazione e l’inserimento dei dati ricavati in IRIS Authority File (IRS10). Tutte le attività sono state periodicamente documentate in resoconti settimanali, evidenziando le difficoltà applicative riscontrate ed escogitando via via soluzioni ad hoc.
Partendo da una riflessione tratta da Il fondamento intellettuale dell’organizzazione dell’informazione di Elaine Svenonius (Firenze, Le lettere, 2008), il progetto ha mirato a un’intelligente e corretta organizzazione dell’informazione in quanto indispensabile non solo alla comunità degli studiosi ma all’intera società. L’ambiente digitale, come attuale area di destinazione dell’informazione, comporta la definizione di nuove raccomandazioni e strategie di descrizione e di indicizzazione che subentrino alle regole di catalogazione stabilite nell’epoca in cui l’ambiente di riferimento era invece quello del catalogo cartaceo ed elettronico. Ciò ha portato quanti si occupano di registrazione dei dati a rivedere le modalità con cui vengono rappresentate e rese accessibili le informazioni e, di conseguenza, i processi di mediazione tra il catalogatore, la risorsa e l’utente. In questa evoluzione dei metodi di trasmissione della conoscenza lo sviluppo di un nuovo standard internazionale RDA, nato per l’ambiente digitale e per il web, rende più fattibili ed esemplifica questi processi. L’utilizzo di identificatori e di URI previsti da RDA come attributi delle entità persona ha permesso non solo di arricchire, migliorare e incrementare i dati ma anche di connettere gli authority record con fonti esterne.
9.18 Identificatore per la persona |
024 Other Standard Identifier |
9.3.2 Data di nascita e 9.3.3 Data di morte |
046 - Special Coded Dates $f - Birth date; $g - Death date |
9.19.1 Punto d’accesso autorizzato che rappresenta una persona |
100 - Heading - Personal Name $a - Personal name; $d - Dates associated with a name; $q -Fuller form of name |
9.19.2 Punto d’accesso variante che rappresenta una persona |
400 - See From Tracing - Personal Name $a - Personal name; $d - Dates associated with a name; $q - Fuller form of name |
9.8 Luogo di nascita e 9.9 Luogo di morte |
370 - Associated Place $a - Place of birth; $b - Place of death; $c - Associated country |
9.12 Indirizzo della persona |
371 - Address $a - Address; $b - City; $e - Postal code |
9.15 Campo di attività della persona |
372 - Field of Activity $a - Field of activity; $s - Start period; $t - End period; $u - Uniform Resource Identifier; $v - Source of information |
9.13 Affiliazione |
373 - Associated Group $a - Associated group; $s - Start period; $t - End period; $u - Uniform Resource Identifier; $v - Source of information |
9.16 Professione o occupazione |
374 - Occupation $a - Occupation; $s - Start period; $t - End period; $u - Uniform Resource Identifier; $v - Source of information |
9.7 Genere |
375 - Gender $a - Gender |
9.14 Lingua della persona |
377 - Associated Language $a - Language code |
8.12 Fonte consultata |
670 - Source Data Found $a - Source citation; $u - Uniform Resource Identifier |
9.17 Informazioni biografiche |
678 - Biographical or Historical Data $a - Biographical or historical data |
Tabella 1 - Mappatura RDA-MARC 21 Authority
L'applicazione dei campi MARC 21 mappati con RDA nella redazione degli authority record
Il campo 040 Cataloging Source non trova elementi RDA corrispondenti. Nel corso del progetto sono stati applicati i sottocampi $b Language of cataloging, $d Modifying agency e $e Description conventions. Il sottocampo $b è stato compilato con il codice di lingua di catalogazione corrispondente alla lingua delle fonti utilizzate per la registrazione del campo 678 Bibliografic or Historical Data. Infatti, per conservare l’integrità del contenuto concettuale delle informazioni reperite sono stati evitati interventi di traduzione. Ovvero, quando le fonti prevalenti erano in italiano è stato usato il codice di lingua ‘ita’, mentre nei casi con fonti in inglese è stato utilizzato il codice di lingua ‘eng’ – i codici utilizzati sono stati tratti dallo standard ISO 639-2. Nel sottocampo $d Modifying agency è stato inserito il codice dell’agenzia che ha modificato i dati. Si precisa che in questo progetto gli authority record sono stati sempre integrati e mai creati ex novo. Nel sottocampo $e Description conventions si è fatto riferimento alle linee guida RDA.
Nel campo 046 Special Coded Dates le informazioni delle date di nascita e di morte associate alla persona descritta sono strutturate e codificate a livello granulare – a differenza di ciò che accade per il sottocampo $d dei campi 100 Principal Heading - Personal name e 400 See From Tracing - Personal Name – dove le date sono trascritte e gestite indistintamente una dietro l’altra. Per uniformità si è stabilito di registrare per ogni persona soltanto gli anni di nascita e di morte anche nei rari casi in cui si disponesse del giorno e del mese. Come RDA consente, in effetti avremmo potuto trascrivere la data completa di anno, mese e giorno, ma la decisione di limitarsi al solo anno è stata corroborata dall’osservazione di quanto applicato dalla Library of Congress.
Il campo 100 Principal Heading - Personal name in MARC 21 Authority, corrispondente in RDA a 9.19.1 Punto di accesso autorizzato che rappresenta una persona, lascia aperta la possibilità di descrivere l’entità secondo le differenti convenzioni catalografiche delle varie comunità. Va infatti precisato che MARC 21 è uno standard che struttura le informazioni esclusivamente da un punto di vista formale, pertanto esso non prevede norme che riguardino il contenuto dei campi e dei sottocampi. Al contrario, lo standard RDA è un insieme di linee guida che interessa precipuamente il contenuto: in altre parole, ci dice cosa registrare e “non spiega come e dove” registrarlo. Senza fornire indicazioni prescrittive – le linee guida non sono un codice di regole, ma un corpo di raccomandazioni –, RDA suggerisce di perseguire il principio definito dallo Statement of International Cataloging Principles del 2016 come principio dell’uso comune: “Il lessico usato nelle descrizioni e nei punti d’accesso dovrebbe concordare con quello della maggioranza degli utenti”. Ciò significa che il termine utilizzato nella creazione del punto d’accesso che rappresenta la persona deve rispettare gli interessi prevalenti e la consuetudine d’uso presso il bacino di utenti al quale il catalogo è idealmente destinato.
Un esempio significativo è dato dai punti d’accesso che rappresentano lo studioso domenicano Salvatore Ignazio Camporeale. Nel catalogo dell’Associazione IRIS l’attenzione preminente è dedicata al suo ruolo di studioso, dunque la forma preferita del nome alla base del punto d’accesso autorizzato è tratta dal suo nome al secolo Camporeale, Salvatore I. Diversamente, ad esempio, nel catalogo della Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV) prevale un interesse per il suo ruolo di religioso e per la sua appartenenza all’ordine domenicano: la forma preferita del nome è infatti Camporeale, Salvatore I., O.P.
La forma che nell’OPAC dell’Associazione IRIS è segnalata come forma variante (campo 400 See From Tracing - Personal Name) nell’OPAC della BAV è stabilita come forma preferita (campo 100 Principal Heading - Personal Name), mentre, addirittura, la forma che nell’OPAC dell’Associazione IRIS è forma preferita nell’OPAC della BAV non compare proprio, nemmeno come forma variante. Ciò dimostra che i contenuti dei campi 100 e 400 sono determinati in funzione della comunità alla quale il catalogo si rivolge.
Il campo 370 Associated Place ha portato alla registrazione principalmente del paese di nascita e di morte ($a Place of birth e $b Place of death). Qualora possibile, il campo è stato integrato anche con i sottocampi $e Place of residence/headquarters e $c Associated country; quest’ultimo, in quanto ripetibile, è stato utile per documentare i casi di plurima nazionalità della persona descritta.
Il campo 371 Address ha ospitato l’indirizzo del recapito istituzionale e mai quello privato: la scelta ha seguito la volontà di tutelare la privacy delle persone descritte. Il sottocampo $m Electronic mail address è stato sempre compilato là dove disponibile.
I campi MARC 21 Authority corrispondenti agli elementi RDA 9.13 Affiliazione, 9.15 Campo di attività della persona e 9.16 Professione o occupazione sono rispettivamente 372 Field of Activity, 373 Associated Group e 374 Occupation. Ognuno dei campi menzionati è compilato nella lingua delle fonti reperite e allocate nel campo 670 Source Data Found. A proposito del contenuto dei campi 372 e 374, né RDA né MARC 21 danno indicazione sulla preferenza fra termini tratti da vocabolari controllati o termini tratti dal linguaggio naturale per designare il campo d’attività e l’occupazione. La scelta è stata l’adozione del linguaggio naturale, compresa la declinazione al genere maschile o femminile, a differenza di quanto applicato, ad esempio, dalla Library of Congress, che invece ha optato per l’utilizzo del termine controllato con contestuale registrazione della fonte del termine nel sottocampo $2.
Nemmeno a proposito del campo 373 è specificata la preferenza della forma controllata o non controllata del nome dell’ente di affiliazione. La scelta è stata di trascrivere fedelmente la forma rinvenuta nelle fonti consultate, senza interventi da parte del catalogatore. Ciò comporta una perdita in termini di information retrieval quanto alla possibilità di richiamare tutti gli individui affiliati al medesimo ente: venendo meno la forma controllata, decade anche la funzione di raggruppamento e reperimento da un punto d’accesso unico e univoco del catalogo. Tuttavia tale fedeltà di trascrizione è sembrata tutelare l’integrità dell’informazione in quei casi difficili da normalizzare nella tempistica ristretta del progetto: un caso emblematico ha riguardato le soprintendenze e i ministeri, che nel corso degli anni hanno cambiato denominazione e competenze rendendo complicato (e forse scorretto) stabilire una designazione comune.
Come raccomandato da MARC 21, si sono ripetuti i campi 372, 373 e 374 ogniqualvolta il campo d’attività, l’occupazione e l’ente di affiliazione fossero validi nel corso di archi temporali distinti. In caso contrario, ovvero se, ad esempio, l’individuo avesse ricoperto più occupazioni nel medesimo periodo, si è ripetuto solamente il sottocampo $a Occupation per il campo 374. Un caso tipico è dato dai docenti universitari, per i quali si è sempre data la doppia professione simultanea della docenza più la qualifica relativa alla disciplina insegnata (storico della filosofia, storico dell’arte ecc.). Un discorso analogo è fatto per i campi 372 Field of Activity e 373 Affiliation: se i campi di attività e le affiliazioni interessano archi temporali coincidenti o sovrapposti si è ripetuto rispettivamente soltanto i sottocampi $a.
Il campo 375 Gender è stato compilato preferendo la forma sciolta per indicare il genere maschile o femminile.
Il campo 377 Associated Language è stato completato con il codice delle lingue di tutte le pubblicazioni presenti nell’OPAC dell’Associazione IRIS di cui la persona in esame risulta registrata come creatore. Anche in questo caso, come per il sottocampo 040 $b, è stato utilizzato lo standard ISO 639-2.
Il campo 670 Source Data found è utilizzato per citare le fonti da cui sono stati tratti i dati per compilare il campo 678 Bibliografic or Historical Data; per le fonti disponibili in rete si è registrato l’URL di riferimento nel sottocampo $u con annessa indicazione della data di ultima consultazione (tale data è stata omessa solamente nel caso della fonte VIAF in quanto essa consiste in un permalink non suscettibile al variare del tempo).
Il campo 678 si è rivelato il campo più esplicativo per l’utente perché fornisce informazioni biografiche, storiche, esperienze professionali, collaborazioni editoriali (e quanto non specificato nei campi 3XX) sulla persona descritta. Il campo ha permesso al catalogatore una capacità di manovra espressiva maggiore in quanto le informazioni di questo campo non devono rispettare un formato codificato.
Un esempio
Questo esempio evidenzia l’arricchimento e l’incremento dei dati di alcuni authority record oggetto della sperimentazione ai quali sono state applicate le linee guida RDA, a confronto con lo stesso authority record della Library of Congress Authorities.
Conclusioni
I 100 authority record trattati sono stati molto arricchiti utilizzando i campi MARC 21 opportunamente mappati con gli elementi RDA. Il livello di granularità raggiunto è elevato grazie alla frammentazione delle informazioni in un alto numero di metadati distinti. L’adeguamento di MARC 21 al paradigma dei linked open data, che costituisce lo scenario ideale di RDA, è particolarmente riscontrabile nel campo 024 Other Standard Identifier, riservato ai persistent identifier univoci (quali, ad esempio, VIAF ID e ISNI) e corrispondente all’elemento RDA 9.18 Identificatore per la persona, che RDA raccomanda come elemento essenziale. Nell’ecosistema caratterizzato dalla tecnologia linked open data, tutte le entità sono identificate in modo permanente e risultano fra loro interconnettibili tramite relazioni semantiche fra gli URI che servono a nominarle e a localizzarle nel web. Il campo 024 è predisposto ad ospitare tali identificatori univoci, ma il sistema integrato per le biblioteche Aleph 23.2 dell’OPAC dell’Associazione IRIS a oggi non ha implementato il campo in questione, rivelando uno spazio nel quale può essere utile intervenire.
Ringraziamenti
Alla Dottoressa Margaret D’Ambrosio (Cataloging Specialist, Associazione IRIS, Firenze, Italia) che ha proposto e seguito nei suoi progressi il progetto di tirocinio che ha dato luogo alla sperimentazione descritta nel saggio, a Alessandro Lisi (System Manager, Associazione IRIS) per la sua assistenza tecnica, al Professor Gert Jan van der Sman (Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte, Firenze, Italia) la cui sponsorizzazione istituzionale è stata essenziale per la realizzazione del progetto, e al Professor Mauro Guerrini, coordinatore del Master di II livello in Archivistica, Biblioteconomia e Codicologia dell’Università di Firenze nell’ambito del quale il tirocinio è stato condotto, che ha sempre incoraggiato e promosso la sperimentazione.
Riferimenti bibliografici
Ultima consultazione dei siti: 3 marzo 2021
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