Le Nuove Edizioni Romane
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Lo straordinario impegno innovativo di Gabriella Armando interpretato da Carla Ida Salviati
Le Nuove Edizioni Romane, con la guida illuminata di Gabriella Armando e con la partecipazione di Claudio Saba, sono nate nel 1977 e nel 2016 ben 98 opere del catalogo sono entrate a far parte del patrimonio del Gruppo Giunti, in maniera tale che un pezzo importante della storia dell’editoria per ragazzi non andasse perduto. Carla Ida Salviati ha celebrato, con un saggio pubblicato da Giunti nel 2021, la vicenda di questa casa editrice così significativa nel panorama editoriale italiano riguardante il campo della letteratura per ragazzi.
Nel 1987 io stessa, assieme a Maurizio Caminito, ho pubblicato con le Nuove Edizioni Romane un libro innovativo per l’epoca, vale a dire un libro-game con un unico bivio, Il mistero del Deserto dei Cactus, il cui genere in forma più letteraria era già stato intercettato da Gabriella Armando con Avventure nell’isola di Edward Packard nel 1982, ripubblicato poi nel 1990. In seguito, questo genere sarebbe diventato assai popolare incrementando la caratteristica dei giochi di ruolo, facendo così la fortuna delle Edizioni EL.
La capacità delle Nuove Edizioni Romane di individuare quanto di interessante e nuovo si muovesse nella letteratura per ragazzi è testimoniata anche dal fatto di aver intercettato l’esordio di Roberto Piumini con i racconti de Il giovane che entrava nel palazzo, pubblicato nel 1978. In un’intervista, è stato proposto a Gabriella Armando di scegliere alcuni titoli che avessero contrassegnato la storia delle Nuove Edizioni Romane e l’editrice ha indicato per primo il libro di Piumini, in cui si racconta, tra gli altri, di un celebre direttore d’orchestra che con il suo impegno fece scoccare ai violini trenta note così acute che si piantarono nel soffitto. Come secondo è stato scelto In una selva oscura di Ermanno Detti, in cui si realizza un adattamento dell’opera di Dante che punta a far conoscere ai ragazzi i personaggi più interessanti per loro, come Francesca da Rimini, Filippo Argenti, Ulisse, San Francesco e il Conte Ugolino. Si citano, poi, nel campo del teatro Storie di maschere di Gina Bellot ed Eroi re regine di Nicola Cinquetti; per la poesia, Piccolo amore di Peter Härtling e per la narrativa La principersa di Silvia Roncaglia e l’assai notevole testo de Le storie di William Shakespeare di Leon Garfield.
La vicenda iniziale delle Nuove Edizioni Romane viene ricostruita nel saggio di Carla Ida Salviati molto precisamente, mettendo in evidenza l’intreccio tra storie personali e vicende politiche del periodo. Gabriella Armando e suo fratello, infatti, non erano del tutto soddisfatti di quanto venisse pubblicato fra gli anni Cinquanta e Settanta dal padre Armando Armando: il catalogo era specializzato in pedagogia, sociologia, psicologia, storia e teoria della scuola e dell’educazione. Nell’autopresentazione delle Nuove Edizioni Romane si specifica a proposito dell’uscita dal marchio paterno che “i motivi di questa separazione stanno nel desiderio di evidenziare e sviluppare una specifica linea di lavoro, nonché nella volontà di salvaguardare una dimensione artigiana che sottragga il libro alle leggi dell’industria editoriale”.
Negli anni Ottanta l’editoria per ragazzi è attraversata da un vero sisma: la Emme Edizioni, con una selezione di titoli molto significativa, viene ceduta da Rosellina Archinto e il catalogo si smembra. Questa crisi viene interpretata per lo più come simbolica: “È il segno premonitore dell’esaurimento della forza propulsiva degli anni settanta […]. Ma è anche l’avviso del ‘risveglio’ della grande editoria generalista, che era parsa cauta e silente davanti alle proposte innovative”. Le Nuove Edizioni Romane, che resistono malgrado tutto, vivono un periodo fecondo grazie anche alla capacità di promozione del proprio lavoro da parte di Gabriella Armando e Claudio Saba, che promuovono i loro libri direttamente alle fiere, nelle scuole, durante gli eventi. Gabriella Armando acutamente osserva che i grandi editori “ammiccano al nuovo seducendo la scuola e lasciando pochissimo spazio, spesso solo quello di suggeritrici, alle imprese minori”.
La concorrenza in quel periodo è molto forte: la E.Elle si prodigava a seguire il modello francese del tascabile economico; la Salani, con Donatella Ziliotto, curava la collana de “Gl’Istrici”, dove esce Il GGG di Roald Dahl, mentre Mondadori dà vita a una collana per le ragazzine di sicuro interesse, la “Gaia Junior”. Le Nuove Edizioni Romane si vedono costrette ad affrontare il tascabile con un certo ritardo, ma nel 1989 nasce la collana “Autori italiani per ragazzi”. Il primo titolo è davvero notevole, ed è di un autore molto amato: Pinin Carpi con La banda del Cane Randagio. Seguono poi altri due testi considerevoli come Rabbia Birabbia di Giuseppe Pontremoli con le chine di Franco Matticchio e I cavalieri del silenzio di Pier Mario Fasanotti con le illustrazioni di Chiara Rapaccini. Nel 1994 debutta una nuova serie in tascabile “Enne Bi Erre”, che si inaugura con Selenio e i pirati etruschi di Pier Luigi Luisi con i disegni di Emanuele Luzzati, a seguire edizioni tascabili di libri già in catalogo. Prosegue inoltre la ricerca sul teatro per ragazzi, già iniziata da Armando Armando con Maria Signorelli, individuando anche le preziose interpretazioni di Leon Garfield da William Shakespeare, tra cui Sogno di una notte di mezza estate del 1991. A tal proposito, si ricorda nel testo una mia citazione in cui sottolineavo la modernità dell’approccio, in quanto veniva messa in evidenza una sorta di ribellismo giovanile. Il percorso intrapreso sulla riproposizione dei classici è davvero rilevante: nel 1988, infatti, si dà inizio a questa ricerca con Il re dei viaggi Ulisse di Roberto Piumini illustrato da Cecco Mariniello, seguito poi da La storia di Enea e si prosegue anche addirittura con Rabelais interpretato da Sofia Gallo, con le illustrazioni di Chiara Rapaccini.
Verso la fine degli anni Novanta la casa editrice si trova come molti altri editori a fare i conti con i bestseller planetari come Harry Potter. Nel primo decennio del 2000, anche se con varie difficoltà, la casa editrice produce sette novità, tra cui la riscrittura di Roberto Piumini de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe. Malgrado la vitalità della casa editrice, da un punto di vista economico, dopo il 2012, le difficoltà per fare fronte al mercato editoriale aumentano. Gabriella Armando alla fine del 2015 fa un appello per liquidare le Nuove Edizioni Romane e si giunge al contratto di cessione dei titoli all’editore Giunti. Nel 2016 perde anche il suo compagno dell’avventura editoriale assieme al quale aveva ottenuto numerosi successi, Claudio Saba. Gabriella Armando decide però di vendere le copie rimaste in magazzino e di donare titoli alle biblioteche. L’attività si conclude del tutto il 31 dicembre del 2017 con una grande festa, quindi senza alcuna tristezza.
Nella parte finale del libro di Carla Ida Salviati c’è un’intervista assai significativa con Gabriella Armando, dove l’editrice racconta di successi inattesi come quello riguardante il corso di Sergio Vezzali e di Maria Luisa Bigiaretti intitolato C’era una volta: 50 disegni per inventare un sacco di storie, basato su dei piccoli volumi inglesi. Tra i titoli creati per amore editoriale che però non hanno riscosso il giusto successo vengono citati il Nuovo Pinocchio di Christine Nöstlinger e L’Anti-Pierino Porcospino di Heinrich Hoffmann, tutti e due ispirati dalla contrarietà nei confronti dell’uso moralistico dei testi originali. Infine, troviamo nel testo una bella storia per immagini a colori dei libri più significativi, tra cui spiccano Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde, Rabbia Birabbia del compianto Giuseppe Pontremoli, Le storie di William Shakespeare del sapiente Leon Garfield, illustrate da Cecco Mariniello, l’ultimo libro dello straordinario architetto David Macaulay La Moschea, e infine E la storia cominciò, titolo significativo riguardante i primi racconti Roberto Piumini illustrati da Cecco Mariniello, che è anche il primo libro pubblicato con il marchio Giunti, casa editrice che ha sapientemente rilevato questo straordinario patrimonio di letture.