N.8 2021 - Biblioteche oggi | Novembre 2021

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Ritorno a Milano

M. B.

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Cronaca per immagini della tappa conclusiva del Convegno delle Stelline

Una scelta che poteva apparire azzardata. L’edizione 2021 del Convegno delle Stelline “si fa in quattro”, abbiamo annunciato all’inizio di quest’anno: si è infatti trasformato in un convegno diffuso. Prima di riaprire le porte della sua sede naturale, lo storico Palazzo delle Stelline di Milano, il Convegno ha dato vita a un percorso attraverso Torino, Napoli e Firenze città dove si sono svolti in modalità online eventi con la stessa etichetta, declinati però ognuno secondo criteri originali e attenti alle istanze e alle caratteristiche delle diverse realtà locali. L’idea ha funzionato favorendo una partecipazione più ampia grazie alla formula ibrida e al tempo stesso itinerante, che ha permesso di coinvolgere un maggior numero di persone in un periodo in cui la mobilità era di fatto limitata. 

Ed eccoci a Milano, dove il 29-30 settembre si è tenuta la tappa conclusiva. Nell’arco delle due giornate hanno partecipato in presenza 700 persone, mentre i contatti online sono stati 1.600. Sono numeri confortanti e soprattutto i primi stanno a indicare una linea di tendenza significativa e promettente. 

Nelle pagine seguenti dedichiamo un servizio fotografico ai numerosi relatori che si sono succeduti a Milano nelle sessioni della main conference. Per il testo dei loro interventi rimandiamo al volume La biblioteca piattaforma della conoscenza. Collaborativa, inclusiva, reticolare (Milano, Editrice Bibliografica, 2021, 480 p.) che li raccoglie insieme a quelli delle tappe precedenti. 

Da segnalare che il Convegno delle Stelline, come risulta dalla rassegna fotografica, quest’anno ha fatto registrare una presenza di relatori stranieri superiore a quella abituale, confermando la sua vocazione internazionale. La situazione che le biblioteche hanno vissuto durante la pandemia, mettendo in discussione lo stesso rapporto con gli utenti e le comunità di riferimento (nonostante in molti casi abbiano reagito trasformando la contingenza negativa in un’opportunità per innovare e sperimentare soprattutto sul versante dei servizi digitali), ha costituito un tema con cui molti interventi si sono confrontati e che si è ripresentato come una sorta di fil rouge. Centrale in questo senso nella sessione inaugurale l’intervento di Chiara Faggiolani, che ha saputo ispirarsi al tema del Rinascimento delle biblioteche suggerito dagli organizzatori per agganciare le riflessioni sulle trasformazioni in atto nella comunità del post-Covid ai risultati della più grande indagine nazionale sulla percezione della biblioteca da parte delle loro comunità. 

È stato così anche per l’intervento di Nicola Lagioia, scrittore e direttore del Salone internazionale del libro di Torino, che all’inizio dei lavori ha portato la sua testimonianza su come sta cambiando la lettura nel post-Covid. Anche la relazione di Maurizio Vivarelli, nella sessione inaugurale, disegnando scenari e tendenze, ha preso le mosse dagli elementi di radicale discontinuità che si sono manifestati durante la pandemia, cercando di individuare alcune possibili linee secondo cui riconfigurare le biblioteche del presente e del futuro, nei diversi ecosistemi informativi, fisici e digitali, antropologici e sociali, di cui esse già ora fanno parte. Così come in questa linea si è inserito il lucido intervento di Giovanni Bergamin, che a nome dell’AIB ha lanciato una sorta di appello “per un nuovo futuro delle biblioteche” che riprendeva le linee del Manifesto AIB per la ripartenza. Non è un caso se una delle relazioni più attese, quella di uno dei più prestigiosi studiosi di biblioteconomia, il Vicepresidente di OCLC Lorcan Dempsey, presentato da Mauro Guerrini, ha esplorato Il futuro delle collezioni dopo il Covid-19 e se un’intera sessione, a cura del Progetto europeo NewComer, ha avuto come tema Una nuova normalità. Il Rinascimento delle biblioteche. Da segnalare infine la testimonianza dagli Stati Uniti di due bibliotecarie che hanno raccontato come nel loro Paese sia nato un vero movimento di bibliotecari impegnati sul versante sanitario per contrastare le fake news. Da tutti i relatori la consapevolezza che per uscire da questa fase difficile occorre che le biblioteche adottino un’ottica ispirata alla resilienza non limitandosi a “risollevarsi” e a desiderare un ritorno al passato o alla “normalità” ma sviluppino una nuova capacità di riprogettare il loro futuro, le loro strategie di servizio, la loro visione. 

In questa ottica, il concetto di biblioteca come piattaforma della conoscenza ha offerto a molti relatori un’occasione di riflessione, anche quando, come nel caso di Luca Ferrieri, nel suo intervento non sono mancate critiche al “piattaformismo” dilagante, mentre altri interventi, come quello di Viviana Vitari e Matteo Uggeri, hanno mostrato esempi concreti di biblioteche “ecologiche” per le biblioteche pubbliche. Nella sessione dedicata alle biblioteche accademiche, coordinata da Rossana Morriello, hanno preso la parola Fabio Cusimano che ha affrontato il tema delle trasformazioni indotte dal digitale; Paola Galimberti che ha introdotto il tema strategico del ruolo della biblioteca nei confronti dei dati della ricerca; Simona Turbanti, che ha prospettato come spazio di sviluppo delle biblioteche le digital humanities, e infine Paola Ciandrini, la quale ha descritto le nuove piattaforme degli archivi, che sempre più rappresentano un interesse concreto per le biblioteche e le università. 

Una sessione, coordinata da Stefano Parise, è stata dedicata alla lettura e in particolare al tema della fuga degli adolescenti dalle biblioteche, con la partecipazione di Giovanni Solimine e di alcuni ospiti stranieri, fra cui la norvegese Silje Tretvoll, l’inglese Elena Traina, il polacco Sebastian Nowak e la catalana Clara Jubete Baseiria. Nella sessione conclusiva, coordinata da Massimo Belotti, sono intervenuti – oltre ai già citati Vitari-Uggeri – Sara Dinotola, Anna Bilotta, Piero Attanasio, Fabio Venuda, Francesco Giuseppe Meliti, Enzo Borio e Cecilia Cogninini, che hanno approfondito diversi aspetti riguardanti il futuro della biblioteca pubblica e la filiera del libro.