N.1 2022 - Biblioteche oggi | Gennaio- febbraio 2022

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Per Laura Novati (1943- 2021), ricordo di una intellettuale al servizio della cultura

Maria Gioia Tavoni

mariagioia.tavoni@gmail.com

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Non millanterò, nel ricordare Laura Novati, spentasi il 1° dicembre 2021, un’amicizia di antica data, cementata da frequentazioni assidue. Eppure la sua morte mi ha colpito, come capita quando si perde un caro amico, soprattutto di età più giovane, cosa oramai scontata per quasi tutte le occasioni funebri che costellano la mia lunga vita.

Ho conosciuto Laura nel novembre 2016 a Perugia, grazie a un’occasione organizzata da Carlo Pulsoni, ordinario di Filologia romanza all’Università statale del capoluogo umbro. Di Pulsoni sono ben noti il dinamismo e la capacità di esternarlo, organizzando manifestazioni sempre di notevole momento, rivolte soprattutto ai giovani, studenti e/o dottorandi, ma anche a un pubblico composto da colleghi e da persone la cui curiosità è proporzionale alla varietà delle proposte del docente romano, incardinato nell’Università umbra.

L’occasione perugina scaturiva dalle competenze di Pulsoni sugli editori Giovanni e Vanni Scheiwiller, padre e figlio, e dall’amicizia con la vedova di Vanni, l’artista polacca Alina Kalzchinka, la cui sensibilità e signorilità si colgono d’acchito e si tramutano in profonda ammirazione, dopo averle parlato anche solo brevemente.

Fu quello il mio incontro con Alina e con Laura Novati, occasione quanto mai ghiotta: si presentavano infatti sia il film-documentario sui due Scheiwiller, editori che non ci si stanca di ricordare per la novità delle loro gesta a servizio della cultura, come il lungometraggio con la sceneggiatura della Novati sapientemente rivela. Per un bibliografo, convertito da poco alle realtà editoriali contemporanee, c’era di che apprendere: al film, si aggiungeva la conoscenza del catalogo storico delle edizioni che padre e figlio hanno scelto, prodotto, sostenuto e diffuso, un mare magnum di oltre tremila descrizioni, ordinate, descritte e chiosate, dall’infaticabile Laura in una delle sue titaniche imprese (Giovanni e Vanni Scheiwiller editori. Catalogo storico 1925-1999, Milano, Unicopli, 2013).

Alle tante iniziative sul maggiore editore di nicchia italiano del secolo breve si aggiunge infatti una considerevole messe di altri studi che Laura Novati ha prodotto, sempre con grande serietà e impegno, sia che fossero interventi giornalistici oppure saggi originali e coraggiosi come Il centoromanzi dell’Ottocento (Milano, Rizzoli, 1990) o La Bibbia di Leopardi (Torino, Claudiana, 2015), temi di notevole rilevanza. E per comprendere quanto Laura fosse indomita e coraggiosa, basti pensare che il 3 novembre 2021, a poco meno di un mese dalla morte, benché molto provata dalla lunga malattia, ha tenuto all’Ateneo di Brescia una lezione impegnativa su Ezra Pound e Dante, come hanno riportato i giornali.

Grazie all’amicizia di Laura con Alina si sono create le condizioni per continuare a ricordare insieme Vanni: Alina e Laura, legate da una complicità di affetti, si sono prodigate per tenerne desto il ricordo, tanto è stato l’impegno che entrambe hanno rivolto al grande editore di libri piccini, “belli dentro e fuori”. 

In occasione del ventennale della morte di Vanni nel 2019, Laura si è spesa per le varie iniziative che lo hanno ricordato, in particolare nel convegno Vanni Scheiwiller. “editore milanese”, tenutosi presso la Biblioteca Braidense di Milano, i cui atti, sia a stampa che online, sono a cura sua e pubblicati “All’Insegna del Pesce d’Oro”, una collana che risale al 1936 e si deve a Giovanni Scheiwiller, poi continuata dal figlio Vanni e ora da Alina, che la mantiene viva: una catena di affetti anche alla memoria. 

Con il consueto ardore Laura si è adoperata pure per la riuscita della mostra romana, tenutasi a cavaliere fra il 2019 e 2020, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dal titolo Vanni Scheiwiller e l’arte da Wildt a Melotti, il cui catalogo è stato curato da Giuseppe Appella e dalla stessa Novati (Milano, 2019). 

Da quel primo incontro a Perugia sono scaturite alcune altre occasioni di incontro, una delle quali, a me particolarmente cara, ebbe luogo a casa mia, in un bel pomeriggio, ancora non funestato dalle restrizioni dovute alla pandemia, allorché, davanti ad un folto gruppo di amici, tutti vivamente interessati, fu proiettato il film, cui ho già accennato, sugli editori Scheiwiller, alla presenza di Alina e Laura, mie graditissime ospiti. Dopo la proiezione, intervallata da precise e utili chiose di Laura, vivamente applaudita dai presenti, fu la volta di Alina, la quale offrì alcune testimonianze della sua raffinata produzione grafica e illustrò, con l’eleganza che la distingue, la vicenda biografica, sua e del marito editore.

Non dimenticherò facilmente quel pomeriggio a casa mia, anche perché fu in quelle ore che con Alina e Laura si stabilì un rapporto di amicizia, grazie anche alla confidenza che venne a instaurarsi fra di noi. 

Laura, in una pausa della riunione, mi seguì in cucina e, mentre preparavo il the per gli amici, mi raccontò parte della sua vita, compreso il dolore più forte che una donna possa avere: la perdita di un figlio ancora bambino.

In seguito potei rivolgermi a lei per uno scandaglio di carte inedite presso il prezioso centro Apice, dove Laura era di casa; ricordo che riuscì a trovarmi due lettere inedite e che, non contenta di mandarmele scannerizzate, le trascrisse entrambe di suo pugno.

Per Laura finirono di incupirsi i pochi anni successivi: tornata a stare a Brescia, sua città natale, per essere vicina ai suoi cari, fu colpita duramente anche dalla morte di un fratello. Riuscii solo a telefonarle e la trovai chiusa nella morsa del suo dolore. Da allora non l’ho più né vista né sentita. Non posso fare altro che stringermi al rimpianto di tutti coloro che l’hanno amata e considerata.