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Il convegno di Ravello AIB e CUEBC sulla Convenzione di Faro e gli obiettivi di sviluppo sostenibile
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Un’iniziativa necessaria
Una delle principali caratteristiche culturali della contemporaneità sta, forse, nell’affermarsi di paradigmi concettuali, da cui derivano visioni e orientamenti su questioni essenziali per lo sviluppo delle nostre società che non sempre, o non sempre in maniera adeguata, entrano in relazione tra di loro. La conseguenza operativa più critica di una tendenza, in cui hanno probabilmente responsabilità importanti la prevalenza dei pensieri “deboli” e i tecnicismi diffusi, è che anche le azioni con valenze dalle forti potenzialità applicative, magari promosse da agenzie sovranazionali, risultano avere un impatto molto più limitato di quello potenzialmente possibile. Bene dunque hanno fatto l’AIB e il CUEBC, Centro universitario europeo per i beni culturali, a pensare e promuovere, con l’aiuto di molti protagonisti del dibattito in corso, il convegno Convenzione di Faro e obiettivi di sviluppo sostenibile: destini incrociati, che si è svolto a Ravello il 10 e 11 giugno 2022.
A partire da due cornici generali, da un lato quella rappresentata dall’azione specifica del Consiglio d’Europa sull’eredità culturale, basata sulla c.d. Convenzione di Faro; dall’altro quella dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile, le organizzazioni proponenti il convegno hanno voluto aprire una riflessione pubblica e multidisciplinare sulle possibili e necessarie aree d’integrazione delle attività previste. Gli ideatori dell’iniziativa hanno lavorato a quest’ipotesi partendo dalla constatazione delle evidenti affinità riscontrabili tra il ruolo della cultura e dell’eredità culturale nelle società democratiche, così come definito nella Convenzione di Faro, e dalla centralità della cultura in tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le tematiche affrontate nelle due giornate non potevano che assumere, dunque, una dimensione fortemente multidisciplinare, anche considerando la natura istituzionale delle organizzazioni promotrici, l’una associazione professionale e scientifica di riferimento per il settore delle biblioteche e per la comunità dei bibliotecari; l’altra, fondata nel 1983 su iniziativa della Delegazione parlamentare italiana al Consiglio d’Europa, centro di eccellenza per la specializzazione scientifica e professionale dei laureati nel settore dei beni culturali. Nello specifico l’attenzione dei lavori si è concentrata su tre elementi portanti: lo stato di attuazione della Convenzione di Faro nel nostro Paese; il ruolo delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari, nella loro duplice identità di infrastrutture della conoscenza e di luoghi della socialità e di promozione della cultura; il rapporto tra l’attuale fase della trasformazione digitale e le prospettive di accesso alla conoscenza.
Il Consiglio d’Europa e la Convenzione di Faro
Considerando la notevole vicinanza dei bibliotecari italiani nei confronti della sostenibilità e delle sue tematiche, pare utile fornire qui una breve sintesi della Convenzione di Faro e delle sue specificità. Come è noto il Consiglio d’Europa è l’organizzazione internazionale, con sede a Strasburgo, che riunisce quarantasei paesi europei, la cui missione è la promozione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto in Europa.
Nel 2005 a Faro, in Portogallo, il Consiglio ha siglato la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, che rappresenta un trattato internazionale multilaterale i cui stati firmatari hanno concordato sui benefici derivanti dall’incremento della partecipazione al patrimonio culturale. La convenzione ha la natura di “convenzione quadro” che definisce i temi, gli obiettivi generali e i possibili campi di intervento degli stati membri. Ogni stato aderente può decidere sui mezzi da adottare per attuare la convenzione in funzione dei quadri normativi nazionali o delle pratiche e dell’esperienza specifica senza dover rispondere a obblighi formali.
Nella convenzione, che fa riferimento anche a un atto come la Dichiarazione universale dei diritti umani per la parte relativa alla tutela del diritto alla cultura, vengono individuati alcuni diritti fondamentali relativi al patrimonio culturale: dall’articolo 1, in cui si sanciscono diritto all’eredità culturale e diritto alla partecipazione alla vita culturale, all’articolo 4 in cui si stabilisce che ogni persona ha il diritto di beneficiare del patrimonio culturale e di contribuire al suo arricchimento, o all’art. 14 in cui le problematiche dell’eredità culturale si legano a quelle della società dell’informazione e della transizione al digitale.
Alcuni passaggi salienti
Rinviando per una completa sintesi dei lavori a specifici resoconti già pubblicati7 ed agli atti del convegno nel loro insieme, che gli organizzatori renderanno pubblici quanto prima, in questa sede si vogliono evidenziare alcuni elementi che paiono di particolare interesse. Solo a titolo di esempio ci riferiamo a interventi come quello di Paola Dubini, che ha sottolineato come la Convenzione di Faro stimoli le comunità e i territori a custodire e tramandare conoscenze, abilità e pratiche specifiche e si è preoccupata quindi di legare l’effettiva trasmissione del patrimonio alle forme di sviluppo economico che possono aversi; a Giuliano Volpe, già presidente del Consiglio superiore beni culturali e paesaggistici del Ministero della Cultura, che ha ripercorso le tappe del percorso di ratifica della Convenzione di Faro da parte del parlamento italiano; all’intervento più direttamente politico di Flavia Nardelli Piccoli, che è stata tra i parlamentari italiani battutisi con maggiore determinazione per la ratifica della Convenzione di Faro, e che ha aperto ampi spiragli di riflessione sulle politiche di tutela; a Roberto Delle Donne che, anche come coordinatore dell’Osservatorio CRUI sulla scienza aperta, ha affrontato la questione del ruolo che i sistemi bibliotecari potranno avere nella promozione della scienza aperta nella fase della trasformazione digitale; all’intervento di impostazione generale di Giovanni Solimine che, proprio alla luce delle tematiche della sostenibilità e dell’eredità culturale, si è concentrato sulla necessità di trovare una soluzione alla crisi vocazionale della biblioteca, precedente al Covid-19, proponendosi di coprire territori diversi che vanno dallo studio, alla ricerca, alla sperimentazione, all’intrattenimento e al divertimento.
Nell’insieme un’importante occasione di confronto che ha contribuito a sistematizzare le tematiche dell’eredità culturale e della sostenibilità in diretta connessione con lo sviluppo del dibattito sul ruolo di biblioteche e bibliotecari. Una scelta intelligente da parte dei responsabili delle due organizzazioni promotrici, Rosa Maiello e Alfonso Andria, che, assieme ai propri staff, sono riusciti a mettere in relazione e in proficuo confronto, approcci, punti di vista e sensibilità diverse, arricchendo, nell’insieme, la nostra base di conoscenza sulle materie trattate. Dobbiamo certamente augurarci, e siamo ragionevolmente ottimisti in proposito, che la strada intrapresa nelle giornate di Ravello abbia un seguito logico e operativo.
RIFERIMENTI
Consiglio d’Europa, https://www.coe. int/it/web/about-us/who-we-are.
Consiglio d’Europa, Da non confondere, https://www.coe.int/it/web/aboutus/do-not-get-confused.
Convenzione di Faro e obiettivi di sviluppo sostenibile: destini incrociati, https:// www.aib.it/attivita/convegni-e-seminari/convenzione-faro-obiettivi-sviluppo-sostenibile.
Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale (Faro 2005), https://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/ documents/1492082511615_Convenzione_di_Faro.pdf.
CUEBC, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, https://www. univeur.org/cuebc/index.php/it/ il-centro.
Dichiarazione universale dei diritti umani, https://www.senato.it/application/ xmanager/projects/leg18/file/DICHIARAZIONE_diritti_umani_4lingue.pdf.
Legge 1 ottobre 2020, n. 133, Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, Fa tta a Faro il 27 ottobre 2005, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/ gu/2020/10/23/263/sg/pdfRemo Rivelli, Convenzione di Faro, sostenibilità e biblioteche a Ravello http:// aibnotizie.aib.it/convenzione-di-faro-sostenibilita-e-biblioteche-a-ravello/, “AIB Notizie”, 16.06.2022.
Giuseppina Rubinacci, The Faro Convention and Sustainable Development Goals: Crossed Destinies.
(Italy), “ENSULIB Newsletter”, Volume 2, Issue 1, June 2022, p.16, https://www.ifla.org/news/the-june-2022-issue-of-the-ifla-ensulib-newsletter-now-available-online/?fbclid=IwAR03fhmm_G5BW5sFwDy8Ex_LunAPubOWFAK3-W54kb1Y9lYZH_nDrbud_lM.
United Nations, The Sustainable Development Agenda (2015), https://www. un.org/sustainabledevelopment/development-agenda.