N.3 2023 - Biblioteche oggi | Aprile 2023

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Intelligenze artificiali tra etica e diritti

Antonella De Robbio

antonella.derobbio@unipd.it

Uso di ChatGPT in un corso sul diritto d’autore per bibliotecari

Quando l’umanità sarà composta da umani e robot e il
livello di connessione e comprensione interindividuale raggiungerà
il massimo grado, non solo non esisteranno più il
fallimento e la menzogna, ma, secondo l’androide Adam,
neanche la narrativa. Il genere letterario che resisterà a
questa accelerazione evolutiva causata dall’immissione di
macchine dotate di coscienza sul mercato e, perciò, nella
società sarà quello dell’haiku. L’haiku celebrerà le cose per
come sono e non si sentirà più il bisogno di ricorrere alla
forma-romanzoper raccontare “le interminabili cronache
di malintesi” che hanno definito non solo la letteratura,
ma la nostra identità collettiva in quanto esseri umani.
Ian McEwan, Macchine come me, p. 139

Abstract

Questo articolo si basa sulle conversazioni avvenute tra me e ChatGPT, un modello di intelligenza artificiale creato per interagire conversativamente come un essere umano, in una sorta di indagine interna nel proprio funzionamento. Gli argomenti delle conversazioni con il chatbot riguardano aspetti di carattere intellettuale e scienze biblioteconomiche e dell'informazione, che l'autore conosce. La protezione di lavori prodotti da ChatGPT, un argomento che lo confondeva, il suo ambiguo “rapporto” con libri e letteratura, o la sua incerta e incompleta produzione di abstract in ambito bibliotecario e dell’informazione, nonché l’esame distratto e inaffidabile sulle Direttive Europee del diritto d’autore, sono stati oggetto di esercitazioni dal vivo con i partecipanti al corso online organizzato tra febbraio e marzo 2023 dall’Editrice Bibliografica “Managing Copyright in Library Servizi” tenuti dall'autore. La proliferazione di notizie e articoli sul fenomeno ChatGPT può essere spaventoso per le molteplici implicazioni etiche e per gli effetti sull'impatto futuro che tali modelli possono avere sulla nostra vita. È quindi importante comprenderne i meccanismi, solo con la conoscenza possiamo governare ciò che ci spaventa. Noi umani dobbiamo governare le macchine e questo richiede nuove conoscenze che i bibliotecari devono iniziare a mettere nel bagaglio delle competenze. Se nel secolo scorso l'automazione ha sostituito tanti lavori manuali, ora con l’avvento dei modelli di intelligenza artificiale, soprattutto quelli generativi, i lavori intellettuali potrebbero essere a rischio. I bibliotecari sono da sempre al centro dei processi di cambiamento, e questo fenomeno ormai pervasivo implica un cambiamento nel modo in cui organizziamo le nostre modalità di apprendimento e costruzione della conoscenza.

English abstract

This article is based on conversations that took place between me and ChatGPT, an artificial intelligence model created to interact conversationally like a human, in a kind of internal investigation into its own functioning. The topics of the conversations with the chatbot concern aspects of intellectual property and library and information sciences, which the author is familiar with. The protection of works produced by ChatGPT, a topic that confused it, its ambiguous “relationship” with books and literature, or its uncertain and incomplete production of abstracts in the field of library and information sciences, as well as the distracted and unreliable examination on the copyright’s European Directives, were the subject of live-exercises with participants in the online course organized between February and March 2023 by the Editrice Bibliografica “Managing Copyright in Library Services” taught by the author. The proliferation of news and articles on the ChatGPT phenomenon can be frightening for the many ethical implications and the effects on the future impact that such models can have on our lives. It is therefore important to understand their mechanisms, as only with knowledge can we govern what scares us. We humans must govern machines and this requires new skills that librarians must begin to put comptence’s in-basket. If in the last century automation replaced many manual jobs, now with the advent of artificial intelligence models, especially generative ones, intellectual jobs may be at risk. Librarians have always been at the center of change processes, and this now pervasive phenomenon implies a change in the way we organize our ways of learning and building knowledge.

DOI: 10.3302/0392-8586-202303-016-1