N.4 2022 - Biblioteche oggi | Maggio 2022

Navigazione dei contenuti del fascicolo

Leggere in compagnia dei cani da terapia nella biblioteca scolastica

Viljana Bizjak Kocevar

Osnovna šola Koper Scuola elementare Capodistria viljana.bizjak-kocevar@guest.arnes.si

Per scaricare l'articolo in pdf visita la sezione "Risorse" o clicca qui.

L’esperienza di una scuola elementare di Capodistria

I cani da terapia, detta anche pet therapy, sono educati per migliorare la salute emotiva dei pazienti in trattamento. Sono compresi ad esempio i bambini autistici, persone che soffrono di depressione o anziani che si sentono soli [tratto da Animalpedia. it]. È con piacere e curiosità che pubblichiamo il contributo di una nostra lettrice di Capodistria che descrive l‘impiego in una scuola elementare di cani da terapia, un‘attività per molti aspetti ancora da scoprire. [n.d.r.] 

La scuola elementare Koper di Capodistria è in contatto con l’Assciazione slovena di cani da terapia “Tačke pomagačke” (https://www. tackepomagacke.si) dal 2011, ma inizialmente si trattava solo di incontri occasionali – a scuola, in libreria, nella biblioteca civica o nell’ambito di eventi, organizzati in occasione della settimana del libro. Questi incontri, dapprima sporadici, hanno permesso di creare, con il tempo, un forte legame che si è intensificato in questi ultimi anni, divenendo a partire dal 2017 una vera e propria collaborazione. 

Nella biblioteca scolastica

Inizialmente, abbiamo incominciato con il presentare agli alunni la nuova attività mediante dei poster che mettevano in mostra fotografie di coppie terapeutiche (ossia coppie composte dal cane e dal suo conduttore), attive nell’area carsico costiera dove opera l’associazione, illustrando il loro complesso lavoro. I poster erano affiancati da un testo esplicativo sulla terapia effettuata con il cane, sullo scopo delle visite terapeutiche dei cani e sul comportamento di questi animali. Inoltre, conteneva spiegazioni concernenti le regole di comportamento che gli alunni e il personale scolastico dovevano rispettare nell’approcciarsi ai cani. Il materiale è ancora oggi esposto sulle vetrate della biblioteca scolastica e funge da punto d’incontro e promemoria per i nostri alunni (che sono quasi mille, oltre alle centinaia di docenti) per evidenziare come la presenza di un animale può incidere positivamente su tanti aspetti della vita scolastica, nonché sul clima che si respira a scuola. 

L’arrivo delle coppie terapeutiche ha generato a scuola un’ondata di eccitazione ed entusiasmo; la maggior parte degli alunni volevano accarezzare i cani già nei corridoi. Alla fine, tuttavia, sia gli alunni che gli insegnanti si sono abituati alle regole di comportamento da rispettare nei confronti del cane da terapia esposte vicino ai poster, che, come prima cosa, prevedono di avvicinarsi all’animale dopo aver posto al conduttore la domanda “Posso accarezzarlo?”. Ma c’è sempre qualche entusiasta che non vorrebbe limitarsi alle carezze, ma desidera anche abbracciare gli amici a quattro zampe. 

Come si svolgono i programmi

Abbiamo concordato con i conduttori che avremmo lavorato con i cani da terapia in due programmi: READ (Reading Education Assistance Dogs) e AAE (Animal Assisted Education), dedicato agli alunni che richiedono attività di sostegno, a quelli con difficoltà nella lettura e agli alunni immigrati e stranieri. Tuttavia, poiché c’era un grande interesse per queste attività svolte in collaborazione con gli amici a quattro zampe, abbiamo deciso in seguito di organizzare in biblioteca all’inizio di ogni anno scolastico un corso di formazione di base, destinato alle classi del primo triennio. Gli incontri avevano lo scopo di discutere sull’importanza delle visite delle coppie terapeutiche nella nostra scuola e sul comportamento appropriato da adottare nell’approcciarsi con loro e, ovviamente, fornire informazioni generali in grado di garantire un atteggiamento responsabile nei confronti dei i cani e degli altri animali. Queste lezioni includevano anche esercizi e attività con il cane, alle quali gli alunni partecipano sempre volentieri, anche quelli che all’inizio sono più timidi o preoccupati. 

Per gli alunni di quarta e quinta elementare organizziamo un incontro di questo tipo con i rappresentanti di classe, che poi presentano una relazione ai compagni e mostrano le foto dell’incontro. 

Come affermato, tuttavia, le attività che svolgiamo con l’aiuto di coppie terapeutiche sono per lo più di natura individuale e seguono i programmi del READ e AAE, che prevedono, come accennato prima, il consolidamento dei contenuti delle materie scolastiche attraverso l’aiuto di un cane. Gli incontri si svolgono solitamente nella biblioteca scolastica, che rappresenta un ambiente piacevole e accogliente, adatto ad attività di questo tipo. 

Come scegliamo gli studenti per un lavoro di questo tipo

Alla fine dell’anno scolastico, inviamo un questionario ai nostri consulenti scolastici, educatori sociali, educatori speciali e insegnanti di classe dove vengono sollecitati a individuare quali alunni necessitano di ulteriori incoraggiamenti e per quali la presenza del cane potrebbe essere di giovamento nell’apprendere, migliorare la lettura, rilassarsi e acquisire altre abilità sociali. Una volta ricevuto l’elenco, organizziamo una riunione con i conduttori finalizzata alla stesura di un piano di lavoro per l’intero anno scolastico in grado di soddisfare i bisogni individuati e portare dei benefici agli alunni selezionati. 

Gli alunni che partecipano a un programma di attività con i cani da terapia devono avere il consenso firmato da un genitore o dal tutore legale. 

Nel 2019 siamo diventati anche una scuola di tirocinio per coppie terapeutiche, opportunità che arricchisce ulteriormente i nostri incontri, poiché l’alunno ha il privilegio di lavorare con due cani.

I risultati raggiunti con questo metodo di lavoro

Gli alunni che partecipano a un programma di attività con i cani da terapia devono avere il consenso firmato da un genitore o dal tutore legale. 

Nel 2019 siamo diventati anche una scuola di tirocinio per coppie terapeutiche, opportunità che arricchisce ulteriormente i nostri incontri, poiché l’alunno ha il privilegio di lavorare con due cani. 

Gli alunni partecipano volentieri, sono motivati ad apprendere e a leggere in compagnia di un cane. Da sottolineare che parecchi studenti hanno imparato a superare la loro paura nei confronti degli amici a quattro zampe, mentre gli alunni che purtroppo non sono stati selezionati per questo tipo di attività terapeutica, durante la visita del cane, chiedono sempre come possono inserirsi per leggere e apprendere avvalendosi di questo metodo. La collaborazione con l’associazione “Tačke pomagačke” ha inciso positivamente sugli alunni, determinando progressi nel loro apprendimento delle varie materie nonché un maggiore interesse per la lettura, che sono stati notati e apprezzati anche dagli insegnanti. Questi alunni visitavano la biblioteca più spesso e prendevano in prestito diversi libri. Alcuni alunni che non avevano l’abitudine di partecipare alla competizione nazionale di lettura (Bralna značka) hanno sorpreso i loro genitori e hanno portato a termine il percorso entro la fine dell’anno scolastico. Gli alunni affetti da mutismo selettivo hanno cominciato a leggere ad alta voce ai cani e a parlare del contenuto del libro con il conduttore. Ho sentito in queste occasioni per la prima volta la voce di certi alunni dopo quattro anni, ovvero dalla loro iscrizione nella nostra scuola. 

Tanti alunni hanno fatto dei disegni stupendi e scritto delle lettere ai cani dopo gli incontri.
Gli alunni immigrati e stranieri hanno arricchito il loro bagaglio lessicale e hanno potenziato le loro competenze linguistiche nella lingua slovena. Anche agli alunni più grandi, quelli dell’ultimo triennio (secondaria di primo grado) piace confidare ai cani le proprie emozioni, paure e timori. 

Tutto ciò è stato notato e apprezzato sia dagli insegnanti sia dai consulenti scolastici e così l’interesse per la collaborazione tra la scuola e l’associazione è aumentato di anno in anno. I risultati ottenuti dalla collaborazione, nonché una presentazione delle attività dell’associazione e un esempio pratico delle attività con gli alunni, sono stati oggetto di un incontro del programma di formazione professionale “Affrontare le sfide della convivenza interculturale”, organizzato dall’Istituto ISA e dalla nostra scuola. 

Collaborazione a distanza durante la DAD

Gli amici a quattro zampe erano attivi anche durante il periodo in cui abbiamo dovuto affrontare l’emergenza del Coronavirus e, conseguentemente, la DAD. Gregor, uno dei conduttori che frequentava anche la nostra scuola assieme alla sua Diva (un labrador di quindici anni, che purtroppo l’anno scorso ci ha lasciati) durante questo periodo scriveva e leggeva storie su Diva, a partire da quando era solo un cucciolo per poi arrivare alle sue avventure in età adulta. Ho preparato un collegamento sul sito web della scuola in modo che gli alunni potessero ascoltare le loro storie. Tale modalità è risultata comoda e piacevole per gli alunni più giovani che non sono ancora bravi a leggere, ma anche per quelli più grandi che potevano esercitarsi nella lettura dei sottotitoli.

Conclusioni

Sarebbe bello se potessimo avere più coppie terapeutiche o disporre addirittura di un cane in classe, usanza già in pratica in alcune scuole in quanto ciò arricchisce notevolmente gli alunni e rappresenta un valido aiuto e sostegno emotivo nei momenti difficili. Il tempo che gli alunni trascorrono insieme al cane è dedicato solo a loro e tali attimi sono preziosi e importanti per i bambini e ragazzi: si sentono felici quando i loro occhi incrociano quelli amichevoli del cane e sono rilassati grazie al contatto con il morbido pelo.

Mi auguro che la nostra collaborazione continui a lungo e che i conduttori Vesna, Silva, Valentina, Tamara e Gregor e i tirocinanti che si preparano a intraprendere tale attività con i loro amici a quattro zampe (i saluti e ringraziamenti vanno anche ai cani che, in questi anni, ci hanno lasciato per sempre), permetteranno di offrire agli alunni tanti incontri piacevoli e di trarne tanti benefici.

Per concludere, ci auguriamo di poter collaborare con loro in maniera proficua anche in futuro, permettendoci di conoscere tutte le sfaccettature del mondo canino.

Tutte le foto dell’articolo provengono dall’archivio personale di Viljana Bizjak Kočevar.