N.2 2022 - Biblioteche oggi | Marzo 2022

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Di alcuni eventi epocali destinati a cambiare il clima della biblioteca

Claudia Bocciardi

In biblioteca succedono cose che hanno del memorabile. Eventi attesi e talmente desiderati che, quando si verificano, segnano un vero e proprio spartiacque tra un prima e un dopo.
Ecco: dopo avervi predisposto mentalmente ad accogliere chissà quale straordinaria notizia, vi annuncio che l’evento epocale è il cambio completo dei distributori automatici di bevande e merende nella sala ristoro.
Tutti coloro che da anni lavorano nelle biblioteche di ente locale (ma l’evento, ovviamente, ha un discreto impatto anche su quelle di altra natura) si beccano, a più riprese, le lamentationes – e qui il latino ci sta bene e poi si capisce – dei più assidui frequentatori delle loro sale.
Anni segnati da macchinette obsolete, che sfornano caffè asfittici, di dubbia natura, e privi di nerbo, merendine e snack sprovvisti di fantasia, sempre gli stessi, tali da fare invidia anche alla Luisona più datata.
Distributori che vanno a citrato e si mangiano i soldi dei malcapitati, senza erogare il prodotto – per giunta con aria soddisfatta – ché se avessero gli occhi, potreste cogliere uno sguardo ironicamente perfido. Ciofeche rumorose che scaldano come forni la sala ristoro, studenti imbufaliti che all’ennesimo capcioc stile brodaglia – senza zucchero, né palettina, senza né cap, né cioc – si sono stufati di comporre il famoso numero verde dell’assistenza, e fanno la coda per andare a lamentarsi con il bibliotecario.
Ebbene, giunge finalmente il momento in cui l’Amministrazione – crepi l’avarizia – decide di far cambiare, così, d’emblée, i distributori automatici in tutti gli uffici, compresi quelli fuori dal Palazzo (che magnanimità!).
Ed ecco nell’aria aleggiare un sentore di curiosa aspettativa, fino all’arrivo del giorno fatidico.
Persino i frequentatori più noiosi sopportano volentieri il trambusto di questo cambio epocale: una mezza giornata abbondante di rumori di trasloco, porte spalancate e vociare di addetti al trasporto.
Ma eccoli qui, finalmente, i nuovi distributori: così lucidi e avveniristici, con lo schermo touch, colorato come un flipper, il QR Code e l’app. Oltre al prodotto desiderato, le nuove macchine erogano, generose, perfino l’oroscopo del giorno sul display. Un vero tripudio di novità.  E non è finita qui: granella di meringa e biscotto, caramello e vaniglia scendono gioiosamente a rendere più gustoso il solito caffè. E il cocco! E l’aroma noisette! Che finezza!
Per non parlare poi di quelle merendine, così trendy e vegan che ammiccano da dietro il vetro. L’intera popolazione bibliotecaria si sposta, come in pellegrinaggio, in fila ordinata (non più di due alla volta eh?) a far visita a queste meraviglie che rimangono al centro dell’attenzione per settimane. C’è da incantarsi.
E anche loro – i distributori automatici – dinanzi a tanto interesse e a quegli sguardi ammirati s’incantano.
S’incantano, appunto.
E una bella mattina, tanta raffinatezza si risolve in un caffè brodoso, annacquato, al gusto di caramello d’epoca giurassica, senza zucchero né palettina.
E il numero verde torna in auge, soddisfatto.

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