N.6 2021 - Biblioteche oggi | Settembre 2021

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In cammino con Antonella

Gabriella Carrè

gabriella.carre@comune.torino.it

Cecilia Cognini

cecilia.cognigni@comune.torino.it

Tiziana Cerrato

TorinoReteLibri Piemonte referente@trlpiemonte.it

Maria Riccarda Bignamini

docente MAECI presso École du Valentin, Losanna, gruppo tecnico TorinoReteLibri mari.bignamini@libero.it

Abstract

Antonella Biscetti è insegnante, referente e fondatrice di TorinoReteLibri, una rete di biblioteche scolastiche di Torino dal 2011. È stata coinvolta in alcuni progetti educativi, in particolare sulla promozione della lettura, l'organizzazione di conferenze e corsi di formazione permanente. È morta a Torino il 17 aprile 2021. L'articolo descrive la sua passione e la sua grande capacità di costruire reti e di coinvolgere le persone in progetti e collaborazioni. Il suo lavoro è stato di ispirazione per molti bibliotecari scolastici in tutto il Paese. L'amore per i bambini e per la lettura ha animato tutte le sue attività e ha contribuito a lasciare un ricordo indelebile in chi l'ha conosciuta. Nel maggio 2021 il Cepell le ha attribuito il titolo di Ambasciatrice della lettura per l'anno 2021.

English abstract

Antonella Biscetti has been teacher, referent and founder of the TorinoReteLibri, a network of school libraries in Turin since 2011. She has been involved in some educational projects, in particular on promoting reading, organization of conferences and lifelong learning courses. She died in Turin on April 17, 2021. The article describes her passion and great ability to build networks and to involve people in projects and collaborations. Her work has been of inspiration for many school librarians across the country. The love for children and reading has animated all her activities and helped to leave an indelible memory in those who knew her. On May 2021 the Cepell attributed her the title of Ambassador of Reading for the year 2021.

Per consultare l'articolo completo in formato pdf, clicca qui.

L’insegnamento di una bibliotecaria scolastica in prima linea

Altri, per fortuna – professori, critici letterari, librai, bibliotecari – preferiscono essere dei passeur. Ed è ben più di un ruolo, è un modo di essere, un comportamento. I passeur sono curiosi di tutto, leggono tutto, non si accaparrano niente e trasmettono il meglio al maggior numero di persone.

Daniel Pennac, Una lezione di ignoranza, Astoria 2015

Ci sono, nella vita, incontri indimenticabili.

Ci sono persone che, anche quando ci lasciano, continuano a essere vive, a creare, perché hanno contagiato altri, hanno gettato dei semi. Antonella Biscetti è una di queste.

Ripensando agli anni vissuti lavorando fianco a fianco, il suo modo di celebrare la vita si esprimeva in atteggiamenti ben precisi, in regole morali mai scritte, ma incarnate. Non dire mai: “Le cose non funzionano” stando a guardare. Non dire: “Tocca agli altri”, ma chiedersi: “Perché non lo facciamo?”. Osare fare domande, anche quelle scomode. Arrabbiarsi per le cose giuste. Attraverso queste righe vorremmo ricordare Antonella con l’aiuto di alcune parole chiave, nella speranza che chi già la conosce ritrovi lo slancio necessario per continuare e chi non l’ha conosciuta possa trovare invece suggerimenti, idee, stimoli.

Antonella un'Insegnante

Antonella era una maestra elementare. Questo non è un dato insignificante perché oltre all’amore per i bambini aveva capito che la scuola primaria è la base della formazione e dell’educazione alla lettura. Commentando i dati sull’analfabetismo di ritorno in Italia emersi nel convegno “Una, cento, mille biblioteche”, scriveva:

Perciò è bene andare a monte, all’età prescolare e scolare quando la lettura può essere un seme da piantare, i cui frutti si possono cogliere quando si deve leggere e capire un foglio di istruzioni ma, possibilmente, anche il senso di ciò che ci circonda spesso racchiuso in un articolo di giornale, un libro. Per questo la semina occorre farla al principio, nelle scuole e nelle biblioteche scolastiche.

Antonella Biscetti al Salone del libro di Torino nel 2016

Antonella ha scelto di operare in un terreno difficile e irto di ostacoli, quello delle biblioteche scolastiche, dedicandovisi anima e corpo. Chi se ne occupa sa benissimo che la strada da fare in questo campo nel nostro Paese è ancora oggi molto lunga e tutta in salita. Ma Antonella ha sempre lavorato con un’idea ben precisa di scuola e di biblioteca scolastica, intesa come un luogo di crescita culturale, apprendimento e acquisizione di quelle abilità di ricerca e di lettura tanto necessarie per capire e affrontare il mondo. Ancora oggi, inutile nasconderlo, molti docenti e dirigenti scolastici non conoscono le potenzialità di una biblioteca scolastica o di una rete di biblioteche scolastiche: la situazione attuale della scuola e i quasi due anni di difficoltà legati alla pandemia ci fanno invece pensare che proprio partendo dalla biblioteca scolastica e dal suo integrarsi con la didattica la scuola stessa possa ripartire ed essere quel luogo dove si legge, si comprende, si pensa e si progetta il futuro.

La scuola non esiste. La scuola sono i professori.

Questa risposta di Daniel Pennac alla nostra domanda La scuola può aiutare a leggere? ci pare riassuma molto bene chi era Antonella e che idea di scuola la animava. La sua presenza nella scuola e sul territorio e il suo ruolo come referente di TorinoReteLibri sono state per chi l’ha conosciuta uno stimolo, un pungolo costante a sognare, a lottare e a fare, là dove le istituzioni non arrivavano o arrivavano in ritardo. In modo caparbio e determinato, senza lamentele, affrontando e non subendo la lentezza della burocrazia o dei ministeri, andando avanti con quel sorriso che ha aperto e creato tante relazioni che durano tuttora. 

Se molti dei suoi sogni – sempre condivisi – sono diventati realtà è proprio perché lei è stata una vera Insegnante, come se ne incontrano pochi.
Era davvero sorprendente, vedendola con i suoi bambini e bambine, la naturalezza con cui sapeva farsi amare da loro, pur mantenendo ben saldo il suo ruolo e pretendendone il rispetto. Una vera educatrice: capace di grande affetto, quello che ancora i piccoli alunni richiedono, di accogliere, di gestire il confronto con adolescenti e adulti senza rinunciare all’autorevolezza e al riconoscimento di sé. 

Questo perché amava profondamente ciò che faceva e con chi lo faceva (bambini, ragazzi più grandi, colleghi, dirigenti). Perché era animata da una passione che la portava a non risparmiarsi mai, a non tirarsi mai indietro, ma a guardare sempre avanti e “oltre”, e a cogliere così connessioni o possibilità di dialogo che a molti sfuggivano. 

Per tutti questi motivi e non solo, è particolarmente significativo che il 28 agosto la sezione ragazzi della Biblioteca Bertocchi di Varzo (VB), il paese della sua infanzia, sia stata intitolata ad Antonella: un riconoscimento alla persona che è stata, negli ambiti in cui ha operato, un modo non solo per ricordarla, ma per far sì che bambini e bambine, insegnanti e tutti coloro che frequenteranno la biblioteca possano sentirla presente accanto a loro. 

Cominciare dal basso

Quando è nata, TorinoReteLibri – la rete di biblioteche scolastiche fondata con Renata Campini, poi divenuta dirigente scolastico – era piccola, e la nostra “sorella maggiore”, nonché fonte d’ispirazione, era la rete delle biblioteche scolastiche di Vicenza guidata dalla bravissima Loredana Perego, un vero modello da imitare. 

Tante delle nostre scuole partivano da zero, con i problemi perenni di mancanze: di spazi, di mezzi e di personale. La rete di Torino – come ogni rete di biblioteche scolastiche che nasce – non poteva non tener conto della sua specifica realtà territoriale: le circoscrizioni, le BCT (Biblioteche civiche torinesi), le librerie, il Salone internazionale del libro. Nell’incontro con le Biblioteche civiche torinesi, ad esempio, Antonella ha messo in campo le sue competenze, la professionalità, la sua personalità forte e tenace, generosa e amichevole, dimostrandosi sempre disponibile a condividere esperienze e progetti, con lungimiranza e una straordinaria capacità di lavorare insieme per obiettivi comuni. 

Ha saputo cogliere suggerimenti e opportunità, convinta che, come si legge nel Manifesto IFLA/Unesco, nella biblioteca scolastica debba operare personale qualificato, che essa sia un “elemento essenziale della rete bibliotecaria e informativa locale” e che il rapporto con le Biblioteche pubbliche di ente locale rappresenti la base di una cooperazione territoriale finalizzata a costruire e intrecciare strategie, progetti, azioni per far crescere la comunità e le competenze diffuse. 

Senza aspettare iniziative dall’alto, ecco via via ampliarsi e arricchirsi il Protocollo d’intesa della Rete di biblioteche scolastiche (TRL) e la Città di Torino, per accrescere il numero degli istituti e dei suoi partner, diventando modello per altre reti nascenti in Italia. 

Antonella Biscetti è nata a Domodossola il 14 maggio 1961 e ha vissuto a Varzo, nel Verbano-Cusio-Ossola, sino al 1982, quando, dopo il matrimonio, si è trasferita a Torino, dove ha iniziato ad insegnare. Con le sue montagne ha mantenuto sempre un profondo legame. Si è spenta a Torino il 17 aprile 2021, lasciando il marito Danilo e il figlio Andrea. Insegnante di scuola primaria, referente della rete di biblioteche scolastiche TorinoReteLibri a partire dal 2011, si è occupata di vari progetti didattici, in particolare sulla lettura, e dell’organizzazione di convegni e corsi di formazione.

Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni, in particolare:

  • Una, cento, mille biblioteche nelle scuole, Bari, 23 aprile 2013.
  • La Biblioteca Scolastica, una risorsa per la scuola delle competenze, Torino, 21 novembre 2014.
  • Quarta giornata delle Biblioteche piemontesi, Torino, 22 febbraio 2015.
  • La biblioteca nella scuola. Nuovi orizzonti per le biblioteche a sostegno della didattica, Biella, sabato 24 ottobre 2015.
  • Bibliotecari al tempo di Google, Convegno Stelline, Milano, 17-18 marzo 2016.
  • La biblioteca scolastica nel piano nazionale per la scuola digitale: nuove prospettive di sviluppo, Bologna, Fiera del

  • Libro per Ragazzi, 4 aprile 2016.
  • Giornata di studi Bravochilegge a scuola, Torino, 14 gennaio 2017.
  • Il piacere di leggere.Trent’anni dopo: che cosa è cambiato?, Torino, 15 dicembre 2017.
  • Biblioteche scolastiche crescono: verso un Coordinamento delle reti, Salone del libro di Torino, 12 maggio 2019.
  • Stati generali delle Biblioteche scolastiche del Piemonte, Torino, 12 novembre 2019.
  • Primo Convegno nazionale delle reti di biblioteche scolastiche: strategie di rete per una biblioteca scolastica sostenibile, Roma, 30 novembre 2019.

    Ha pubblicato insieme a Fabio Venuda Come realizzare biblioteche scolastiche efficaci, Milano, Editrice Bibliografica, 2020. Ha curato inoltre, con Renata Campini e Tiziana Cerrato, Lo zibaldone del tempo sospeso: una primavera in lockdown raccontata dalle scuole di TorinoReteLibri Piemonte, Torino, Liceo Classico Massimo D’Azeglio, 2021.

Coinvolgere i ragazzi

In una rete come TorinoReteLibri, caratterizzata dalla verticalità tra ordini di scuola, moltissime esperienze coinvolgono gli studenti, dai bimbi dell’infanzia agli allievi dell’ultimo anno delle superiori. 

Ancora in riferimento ai progetti condivisi con le Biblioteche civiche torinesi, sono stati numerosissimi i percorsi cui negli anni le classi di Antonella hanno aderito, compresa la realizzazione di un cortometraggio dal titolo Il paese dei balocchi, presentato a un’edizione del Sottodiciotto Film Festival. Dopo la lettura di Pinocchio a puntate, in classe o in biblioteca, le bambine e i bambini avevano realizzato la sceneggiatura, lo storyboard e partecipato alle riprese, ciascuno con un proprio ruolo. Tutte le fasi della produzione, descritte e motivate nel dettaglio, erano state condivise con gli alunni e la realizzazione finale fu il risultato di una reale e costante collaborazione fra le insegnanti, i bibliotecari coinvolti e il personale della scuola in cui si erano svolte le riprese. 

Fin dagli esordi, la collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi, come con altre istituzioni, si è basata sul riconoscimento delle professionalità e delle competenze formali e non formali di ciascuno, sempre nell’ottica di arricchire l’offerta di esperienze formative per le bambine e i bambini. 

Oltre ai concorsi a loro dedicati annualmente, tante iniziative meritano di essere ricordate, da Portici di carta a Libriamoci e le letture ad alta voce, all’alternanza scuola-lavoro per i ragazzi delle superiori in collaborazione con il Salone del libro.

Senza venir meno al rispetto della programmazione scolastica, alla lettura condivisa sono stati sempre dedicati spazio e tempo nelle sue classi – e in tante altre di TorinoReteLibri – grazie a lei e alle sue colleghe: persino durante il primo lockdown, nonostante le difficoltà della DAD e come omaggio a Luis Sepúlveda, è stata proposta a due sezioni la lettura via Google Meet di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. A ogni appuntamento, i minuti in teoria destinati alla lettura si moltiplicavano per l’interesse dimostrato dai bambini e la loro voglia di comunicare le emozioni provate. 

Proprio in occasione di Libriamoci e di Portici di Carta, l’attenzione per la lettura ad alta voce e la consapevolezza dell’importanza di coinvolgere bambini e i ragazzi in prima persona hanno consentito loro di diventare protagonisti – non solo fruitori – di eventi, come lettori per i pari o per i più piccoli. 

Ancora durante l’edizione di Libriamoci 2020, quando la sua situazione non le ha permesso di partecipare direttamente, Antonella ha tessuto trame e creato contatti che hanno fatto sì che migliaia di bambini e ragazzi di Torino fossero “contagiati dalla gentilezza”. 

La rete, sotto la sua guida, è stata sempre attenta alle innovazioni didattiche e alle nuove prospettive del digitale, ma anche alle tematiche di attualità. In occasione degli Stati Generali delle biblioteche scolastiche piemontesi svoltisi al Liceo D’Azeglio il 12 novembre 2019, il tema scelto e affrontato insieme da ragazzi e docenti sono stati alcuni obiettivi dell’Agenda 2030; un’ulteriore strategia operativa condivisa con le Biblioteche civiche torinesi. 

In ordine di tempo l’ultima esperienza in questa direzione è stata la pubblicazione in due volumi de Lo Zibaldone del tempo sospeso - Una primavera in lockdown raccontata dalle scuole di TorinoReteLibri Piemonte – il primo con i lavori degli istituti comprensivi, il secondo delle scuole secondarie di II grado, entrambi curati da Antonella Biscetti con l’aiuto di Renata Campini, Tiziana Cerrato e Antonio Pugliese, tecnico del Liceo D’Azeglio –, che ha dato voce in forma grafica e testuale ai sentimenti e al vissuto dei ragazzi durante la pandemia. Purtroppo Antonella non ha avuto modo di vedere i volumi stampati, che riportano sulla quarta di copertina il riconoscimento di Ambasciatore della lettura 2021, assegnatole dal Cepell pochi giorni prima di andare in stampa. 

Lavorare insieme

Nulla sarebbe stato possibile senza le straordinarie doti organizzative e la capacità di coinvolgimento di Antonella, che preparava nei minimi dettagli riunioni mensili con tutti i referenti della rete, si confrontava continuamente con lo staff tecnico e i partner, con migliaia di telefonate, mail e messaggi Whatsapp per raggiungere e informare tutti. E inoltre preparava relazioni, presentazioni, organizzava convegni (quattro con TRL), partecipava a convegni nazionali, offriva supporto quotidiano per far fronte alle richieste interne ed esterne alla rete. 

Se non si può pretendere da tutti gli insegnanti l’energia, l’abnegazione e la passione che la caratterizzavano, si può chiedere a tutti di fare la loro parte, nulla di meno. Da qui il suo rigore e la sua “intransigenza”, accompagnata sempre da una grande umanità, nei confronti dei docenti referenti delle scuole aderenti a TorinoReteLibri. 

Dietro il suo pungolare i colleghi, fino agli ultimi giorni, c’era una convinzione molto importante: che le cose non si fanno da soli ma insieme; pertanto è fondamentale motivare gli altri se si vogliono raggiungere obiettivi comuni. 

Il coinvolgimento dei docenti si è sempre accompagnato alla più grande sfida, quella del coinvolgimento dei dirigenti scolastici, spesso indifferenti o non consapevoli del valore e dell’importanza della biblioteca scolastica. Di qui l’organizzazione di almeno due riunioni annuali con tutti i dirigenti scolastici della rete per informarli e coinvolgerli nella progettazione e inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa la biblioteca scolastica. È proprio in questa direzione che la scuola, messa a dura prova dalla pandemia, dovrebbe muoversi. Le biblioteche scolastiche potrebbero diventare il luogo alternativo alla didattica tradizionale e rappresentare, superando i limiti del gruppo classe e delle discipline espressi dall’aula e dai laboratori, quei “terzi spazi” (secondo l’espressione di Gino Roncaglia) dove sperimentare nuove modalità di apprendimento e sviluppare quello spirito critico e di ricerca sempre più indispensabile nel mondo di oggi. 

Accanto alla sua personale capacità di coinvolgere e di proporre, Antonella ha sempre mostrato grande capacità di ascolto e di accoglienza verso gli stimoli che arrivavano da altri. Dalle proposte sulla formazione dei docenti, cui dava un’enorme importanza, all’adesione e alla sperimentazione di nuovi progetti sulla lettura. Chiunque abbia assistito a una presentazione di TorinoReteLibri resta colpito dalla quantità e dalla qualità delle iniziative prodotte nel tempo. 

Antonella Biscetti al Salone del libro di Torino nel 2018 con i ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro.

Osare chiedere

Già nel 2015 TorinoReteLibri aveva lanciato la petizione Per leggere e fare ricerca nella scuola italiana come in Europa, consegnata ai rappresentanti del MIUR durante il Salone del libro di quell’anno, dove si affermava:

Ci pare dunque indispensabile giungere, con un dispositivo di legge, al riconoscimento della biblioteca scolastica, intesa come spazio educativo innovativo, come ambiente (anche multimediale e digitale) e servizio per l’apprendimento. Luogo destinato alla promozione della lettura e della media and information literacy che contribuisce, con i suoi servizi, risorse, programmi e attività all’innalzamento della qualità dell’istruzione, all’inclusione e al contenimento della dispersione scolastica.

La petizione, promossa da TorinoReteLibri e da alcuni partner, che aveva raccolto il sostegno di molti enti e associazioni e di migliaia di cittadini, non ricevette alcuna risposta, ma conserva tutta la sua attualità e la richiesta mai realizzata – forse il desiderio più grande di Antonella e di chi ha lavorato nelle biblioteche scolastiche – della creazione di una figura dedicata alla biblioteca scolastica, il bibliotecario scolastico o il docente documentalista (sul modello dei CDI - Centri di documentazione e di informazione francesi). Colpisce l’attualità delle motivazioni di alcuni firmatari, su cui i docenti e i dirigenti ostili alle biblioteche scolastiche potrebbero riflettere:

Si parla tanto di insegnamento laboratoriale, ma la biblioteca è un laboratorio di ricerca con tante finestre sul mondo quanti sono i libri, i link e i materiali multimediali. Purtroppo molti pensano che la biblioteca sia un deposito di libri, ma può essere ben altro se diventa un progetto di scuola attiva... Soltanto la diffusione della cultura potrà contrastare il dilagante nulla che ci sta rendendo sempre più poveri.

A proposito di osare chiedere, esemplare è stato il suo intervento al Convegno delle Stelline del marzo 2019: al termine della tavola rotonda con diversi esperti del settore, Antonella disse: “Quasi quasi gli faccio una domanda...”. Da questa domanda, che esprimeva l’esigenza di lavorare insieme per affrontare le difficoltà comuni e acquisire una voce significativa a livello istituzionale, e dalla collaborazione con Fabio Venuda, nel successivo mese di maggio nasceva il primo incontro tra i referenti delle reti al Salone del libro, cui ha fatto seguito a Roma, il 30 novembre 2019, il primo Convegno nazionale delle reti di biblioteche scolastiche, anch’esso un esempio dell’importanza di creare dal basso.

Patto per la lettura approvato dalla Città di Torino il 18 novembre 2018. In fondo a destra Antonella Biscetti.

Oltre la rete: collaborare col territorio e le istituzioni

Superando la diffidenza e i pregiudizi che magari qualcuno di noi aveva nei confronti delle istituzioni, Antonella ha sempre cercato il dialogo e il confronto, riuscendo ogni volta a trovare la chiave per collaborare in modo costruttivo. 

A partire dalla nascita della Rete, nel 2004, ha avvertito sempre ben chiara l’esigenza di dare forma e struttura a queste collaborazioni istituzionali, con protocolli d’intesa sottoscritti dai vari partner, impegnati così a rispettarne i termini. 

Oltre alla cooperazione con numerosi partner istituzionali della Città di Torino e alla firma, nel 2018, del Patto della lettura della città, la rete ha assunto una dimensione regionale nello stesso anno, partecipando al bando per i poli di biblioteche scolastiche e a quelli per le Biblioteche innovative; inoltre dal 2020 il Liceo D’Azeglio è diventato scuola capofila del neonato Coordinamento nazionale delle reti di biblioteche scolastiche.

Guardando al futuro

Antonella aveva la capacità di affrontare il discorso sulle biblioteche scolastiche a 360 gradi: dalla catalogazione (passata per TorinoReteLibri da Winiride a Bookmarkweb a Clavis) all’attenzione ai ragazzi, alla formazione tecnologica e culturale dei docenti, alla partecipazione a bandi, all’organizzazione di convegni e alla partecipazione a convegni nazionali; fino alla creazione del Coordinamento nazionale delle reti di biblioteche scolastiche. Senza dimenticare tutti quei rapporti ormai intrecciati attraverso tutta Italia, occasione di scambio e sostegno reciproco. 

È molto, in un Paese dove spesso non si dialoga, dove l’individualismo e la conseguente mancanza di confronto dominano, dove ancora troppi dirigenti scolastici ostacolano la nascita delle biblioteche scolastiche perché non ne conoscono la ricchezza e le potenzialità; dove la formazione dei docenti, quella vera, resta una chimera fin dai tempi del maestro Manzi; dove il MIUR non possiede, a oggi, (sic) nemmeno un ufficio dedicato alle biblioteche scolastiche e ai loro problemi. 

Non tutti i tentativi fatti sono stati coronati da successo o hanno avuto risposta, ma tante cose si sono realizzate, alcune subito dopo che lei ci ha lasciato, altre stanno nascendo e crescendo. Tra queste la sperimentazione del primo sistema integrato tra biblioteche di pubblica lettura e una rete di biblioteche scolastiche, grazie alla nascita del Biopac che permette l’interrogazione reciproca dei cataloghi delle Biblioteche civiche torinesi e di TorinoReteLibri. 

Citando ancora il Manifesto IFLA-Unesco sulla biblioteca scolastica, fra i suoi servizi essenziali essa include il “fornire l’accesso a risorse e opportunità locali, regionali, nazionali e globali”. 

In base ai principi espressi nel Manifesto, ben chiari nell’azione di Antonella come referente, la rete ha riconosciuto la necessità di dotarsi di un OPAC che permettesse di condividere informazioni e facilitare la catalogazione dei documenti. L’acquisizione del software Clavis, lo stesso di cui usufruiscono le Biblioteche civiche torinesi, ha permesso di realizzare un’esperienza unica: la già citata possibilità di interrogazione reciproca dei cataloghi e la disponibilità per la prenotazione e il prestito al pubblico dei volumi di dieci biblioteche scolastiche, a partire anche dall’OPAC delle BCT; un’azione ambiziosa il cui impatto potrà essere misurato nel tempo. 

Concludiamo con alcuni appunti scritti da Antonella, che, come era nel suo stile, contengono parole di speranza: 

Anche se conosciamo tutte le difficoltà in cui ci troviamo e in cui opera chi si occupa oggi di lettura e di scuola; anche se sappiamo che non solo le Biblioteche Scolastiche non crescono, ma che molte biblioteche pubbliche chiudono; crediamo che FARE RESISTENZA ATTRAVERSO LA LETTURA abbia un senso, perché il libro ha bisogno di un mediatore per arrivare, e noi siamo questi mediatori.

Ma quando arriva, quando incontra il suo lettore – perché il libro è un incontro – vediamo che non tutti gli sforzi sono stati inutili.