N.4 2023 - Biblioteche oggi | Maggio 2023

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Come la comunità bibliotecaria ucraina sta resistendo all’aggressione russa - Open Access

Oksana Bruy

Presidente dell’Associazione dei bibliotecari ucraini; Direttrice della Biblioteca dell’Università Politecnica di Kyiv

Di fronte a un panorama di distruzioni e di nuove sfide emerge una grande volontà di riscatto.

Traduzione dell’articolo a cura di Monica Steletti, Biblioteca dell’Istituto Universitario Europeo.

La traduzione di questo articolo è basata sul testo presentato da Oksana Bruy il 23 febbraio all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole e il 24 febbraio 2023 alla seconda edizione di TESTO. Un sentito ringraziamento a Pep Torn, direttore della Biblioteca dell’Istituto Universitario Europeo, per aver reso possibile la visita di Oksana Bruy a Firenze e la successiva pubblicazione di questo articolo. 

Abstract

Il saggio di Oksana Bruy fa luce sul ruolo fondamentale che biblioteche e bibliotecari svolgono nel preservare il patrimonio culturale ucraino, promuovere l'istruzione e sostenere le loro comunità in tempi di crisi. Dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, nonostante le sfide affrontate da parte delle biblioteche, compresa l'occupazione di territori, la distruzione di infrastrutture, la perdita di libri e attrezzature, così come lo spostamento di persone, i bibliotecari hanno continuato a mantenere le loro biblioteche aperte e a sviluppare legami con le comunità locali e internazionali. I bibliotecari hanno preso un attivo ruolo nel sostenere la propria comunità locale rispondendo a una crescente domanda di corsi di lingua ucraina, formazione sull'educazione digitale, l'informazione e l'alfabetizzazione mediatica. Inoltre, si sono offerti volontari per fare reti mimetiche, raccogliere pacchi alimentari e smistare gli aiuti umanitari. Allo stesso tempo, gli edifici della biblioteca sono stati utilizzati come rifugi antiaerei e stazioni di ricarica durante le interruzione di corrente. Infine, Bruy sostiene che il ruolo sociale delle biblioteche non è cambiato durante la guerra, ma è diventato più evidente. La resilienza, lo spirito indistruttibile e la fiducia nel futuro della comunità bibliotecaria ispirano fiducia che gli ucraini vinceranno la loro battaglia per la libertà.

English abstract

The essay by Oksana Bruy sheds light on the critical role that libraries and librarians play in preserving Ukrainian cultural heritage, promoting education, and supporting their communities in times of crisis. Since Russia’s largescale invasion of Ukraine in February 2022, despite the challenges faced by libraries, including the occupation of territories, destruction of infrastructure, loss of books and equipment, as well as displacement of people, the librarians have continued to keep their libraries open and developed ties with local and international communities. Librarians have taken an active role in supporting their local community by responding to a growing demand for Ukrainian language courses, training on digital education, information, and media literacy. In addition, they have volunteered to make camouflage nets, collected food packages, and sorted out humanitarian aid. At the same time, library buildings have been used as bomb shelters and charging stations during power outages. Finally, Bruy argues that the social role of libraries has not changed during the war but has become more apparent. The library community’s resilience, unbreakable spirit, and belief in the future inspire confidence that Ukrainians will win their battle for freedom.

Per consultare l'articolo completo in formato pdf clicca qui.

Oggi, 24 febbraio 2023 è il primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina: un anno fa ci siamo svegliati in un altro mondo, un mondo in cui le sirene antiaeree che risuonano ogni giorno in tutto il paese hanno reso la vita quotidiana di tutti gli ucraini un’esperienza angosciante. Il giornalista ucraino Sergiy Gladkevych ha scritto un post sul suo profilo Facebook che recita così:

Sta volando... Tu stai bevendo caffè e pianificando la tua giornata. Ma questa giornata è già finita. Perché sta volando... Un bambino non vuole mangiare il suo porridge, è irrequieto. E la mamma gli mostra il suo giocattolo preferito. L’ultima volta. Perché sta volando... Sta volando per ucciderli. Sta volando per prendere le loro vite a causa della diversità delle lingue, dei pensieri, dell’ostinazione e amore per la libertà. Più avanti, verranno scritti libri e prodotti film. Ma sarà nel futuro. Il dolore cambia nel tempo. Passa con il tempo. Ma il tempo è anche ora, ogni secondo. Dall’arrivo di un missile a quello successivo. Da un allarme aereo al prossimo. Dalla vita alla morte...

Questa di Sergiy Gladkevych è una chiara testimonianza di quanto la guerra sia terribile e spietata.

Vorrei cominciare presentandovi alcune statistiche, si tratta di numeri orrendi: 19 milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e a diventare rifugiati; 2 milioni di ucraini, tra cui 200.000 bambini, sono stati deportati in Russia. Più di 11.415 sono i civili feriti e 7.068 gli uccisi, di cui 338 bambini. I russi dicono di essere venuti in Ucraina per smilitarizzare e liberare gli ucraini dai nazisti. In realtà stanno sterminando civili. Migliaia sono gli edifici distrutti, inclusi ospedali, musei, case editrici, e centinaia sono le scuole, le università e le biblioteche.

Il Ministero delle Politiche culturali e dell’informazione dell’Ucraina ha creato un sito con informazioni aggiornate sulle istituzioni culturali ucraine distrutte dalle truppe russe.

Alla fine del 2021, c’erano più di 30.000 biblioteche, di cui:
• 12 biblioteche nazionali e statali;
• circa 15.000 biblioteche pubbliche con sedi distaccate;
• circa 15.000 biblioteche scolastiche;
• 181 biblioteche universitarie;
• 270 biblioteche di istituti di ricerca;
• 63 biblioteche per non vedenti;

per un totale di:
• 500 milioni di libri;
• 16 milioni e mezzo di utenti l’anno;
• 53.000 dipendenti.

Al momento, non si sa con precisione quante siano le biblioteche in Ucraina, quanti libri ci siano e quanti bibliotecari ci lavorino. Sono centinaia le biblioteche chiuse, distrutte e danneggiate dai russi, e altrettante le collezioni di libri e le attrezzature informatiche e tecniche; gli arredi sono andati perduti. Inoltre, un numero imprecisato di bibliotecari si sono trasferiti in altre città o all’estero e qualcuno è stato ucciso.

Nuove e più aggiornate statistiche del 2022 saranno disponibili a giugno 2023. Tuttavia, i numeri sono già eloquenti. Si sa che più di 500 biblioteche pubbliche e universitarie sono state danneggiate e distrutte, tra queste ci sono tre biblioteche nazionali e statali: la Biblioteca nazionale d’Ucraina “V.I. Vernadsky”, la Biblioteca medico- scientifica nazionale dell’Ucraina (NNMBU) e la Biblioteca scientifica statale “V.G. Korolenko” di Kharkiv, oltre a circa venticinque biblioteche universitarie. I numeri sono in continuo aumento. A Kharkiv le biblioteche universitarie sono state le più colpite, otto soltanto in questa città universitaria che prima del 24 febbraio contava una sessantina tra università e collegi. Le collezioni di documenti rari della biblioteca dell’Università nazionale “Vasyl’ Karazin” di Kharkiv sono in pericolo e lo stesso vale per le biblioteche universitarie di Mykolaiv, Kherson, Chernihiv, Sumy, Irpin.

Lo scorso anno, il 10 ottobre, quando si è scatenato il primo massiccio attacco missilistico a Kyiv, un’esplosione è avvenuta a soli cinquanta metri dalla biblioteca scientifica dell’Università nazionale di Kyiv “Taras Ševčenko”, le cui collezioni di oggetti scientifici, fanno parte del patrimonio nazionale dell’Ucraina. A causa di quest’esplosione finestre, porte e tetto hanno subito gravi danni.

Secondo il Ministero dell’Istruzione e della scienza sono stati danneggiati dall’inizio della guerra almeno 3.098 istituti scolastici e di questi 438 sono stati completamente distrutti. E dal momento che ogni scuola in Ucraina ha una biblioteca si può trarre che a questi numeri corrispondano altrettante biblioteche scolastiche. Nel 2022, la Biblioteca nazionale parlamentare “Yaroslav Mudryi” ha condotto un’indagine online sul tema “Le condizioni delle biblioteche pubbliche durante l’aggressione armata russa”. Il risultato di questo sondaggio, che non prende in considerazione le biblioteche situate nei territori occupati, rivela che:
• 47 biblioteche sono state completamente distrutte;
• 158 biblioteche sono state parzialmente distrutte;
• 276 biblioteche presentano danni minori.

I danni riguardano collezioni di libri, attrezzature informatiche e tecniche, arredi ecc. Tra queste, 131 biblioteche hanno subito perdite parziali, 81 non hanno più alcuna attrezzatura tecnica, 178 hanno perso una parte delle risorse documentarie e 48 biblioteche non hanno più alcun documento. Nei territori occupati i russi hanno distrutto libri ucraini e persino traduzioni ucraine di autori stranieri, nonché rimosso letteratura storica e narrativa non allineata con la propaganda del Cremlino. Prendendo di mira scuole, università, musei, archivi e biblioteche la Russia sta dimostrando chiaramente il suo obiettivo: distruggere e cancellare la storia, cultura, educazione, memoria, futuro e identità del popolo ucraino.

In Ucraina si sta poi verificando un fenomeno singolare, quello delle università e delle biblioteche dislocate. Già nel 2014, 19 università con le loro biblioteche si erano dovute trasferite dai territori di Luhansk e Donetsk ai territori controllati ancora dall’Ucraina. Molti di quegli edifici sono ormai distrutti e università come l’Università statale di Mariupol si sono trasferite a Kyiv o Lviv, o ad altre città dove hanno provato a riorganizzare l’attività di formazione e di ricerca. Un altro caso
singolare riguarda la Biblioteca scientifica regionale di Luhansk, costretta a lasciare due volte la città occupata dalla Russia: la prima volta nel 2014 e la seconda nel 2022. E anche se i bibliotecari di quell’università vivono ormai sparsi in tutta l’Ucraina, la biblioteca – che non è solo un edificio ma è prima di tutto una comunità – non ha smesso di lavorare un solo giorno, perché è costantemente attiva online. Essa è la prima, e purtroppo non l’ultima, biblioteca errante dell’Ucraina.

Le biblioteche ucraine affrontano al momento tante sfide. Innanzitutto, quelle imposte quotidianamente dalla guerra: il fuoco di artiglieria e i razzi; l’occupazione dei territori; la distruzione delle infrastrutture; gli omicidi di massa e il genocidio; la dipartita dei rifugiati e degli sfollati interni; la crisi economica; la crisi energetica e i blackout ecc. E poi ci sono alcune sfide specifiche: i danni e le distruzioni; la perdita di libri e delle attrezzature; l’emigrazione di bibliotecari professionisti; la
chiusura di biblioteche; le collezioni che non crescono e i libri rari da salvaguardare.

Come affrontare queste sfide? Innanzitutto facendo leva sulla forza della comunità dei bibliotecari ucraini. Fin dai primi giorni dell’invasione, l’Associazione delle biblioteche ucraine ha fatto rete, potenziando i legami con le comunità di bibliotecari locali e internazionali mobilitatisi per aiutare i bibliotecari ucraini che si sono trovati in circostanze di vita difficili. Le nostre attività si sono concentrate sull’assistenza psicologica ai bibliotecari e su attività di sviluppo delle loro competenze.

In Ucraina operano due importanti reti a supporto dei bibliotecari universitari: la prima è la rete dei centri metodologici, collocati in cinque capoluoghi regionali (oltre al principale centro metodologico delle biblioteche universitarie presso la biblioteca scientifica dell’Università nazionale di Kyiv). La seconda rete è rappresentata dalla sezione delle biblioteche universitarie dell’Associazione delle biblioteche ucraine. Come tutte le biblioteche rappresentate dall’Associazione, quelle universitarie organizzano numerose attività a supporto del benessere psicologico, sull’alfabetizzazione informativa e mediatica e sulle competenze digitali. Tuttavia, la missione principale dei bibliotecari universitari è sostenere l’istruzione e la ricerca nelle università e a questo scopo nel 2021 si è dato inizio a un’Antiscuola, una serie di eventi per scambiare esperienze e conoscenze su argomenti come la scienza aperta, l’accesso aperto, le risorse educative aperte, la gestione dei dati ecc. Lo scorso anno si è tenuto un solo evento, ma quest’anno se ne stanno già organizzando molti di più, che si svolgeranno a cadenza regolare ogni due o tre mesi.

Ma non ci sono solo biblioteche chiuse, danneggiate e distrutte, ce n’è anche qualcuna ricostruita e persino nuova, come la nuova biblioteca nella città di Dernove, regione di Sumy. E questo è un segnale considerevole, poiché nelle comunità locali le biblioteche sono centri con importanti funzioni sociali e, talvolta, sono l’unico luogo dove si può trovare una connessione internet.

Le biblioteche sono anche importanti centri multifunzionali. Dal momento che in Ucraina non esiste un luogo completamente sicuro, molti rifugi anti-bomba sono stati posizionati all’interno di biblioteche in varie città. Durante gli allarmi lunghi e ripetitivi che costringono le persone nei rifugi per molto tempo, si legge, si recitano poesie, si fanno giochi da tavolo e a volte si canta. Per milioni di ucraini costretti a lasciare le loro case e a fuggire dall’aggressione russa in altri paesi o in altre regioni dell’Ucraina, le biblioteche fungono anche come centri logistici per persone sfollate a cui viene fornita assistenza informativa su tantissimi argomenti. E spesso sono anche il luogo in cui gli studenti fanno scuola attraverso la piattaforma digitale “Scuola online ucraina”, creata durante la pandemia. Infine, le biblioteche offrono
servizi di consulenza psicologica gratuita, attività di arte-terapia o di biblioterapia per alleviare lo stress causato
della guerra. Per ciascuna di queste attività, un’attenzione particolare viene prestata ai bambini.

Nelle biblioteche si esercita una sottile forma di resistenza alla propaganda e alla disinformazione. I bibliotecari,
infatti, organizzano corsi di formazione sull’alfabetizzazione informativa e mediatica e sulle competenze digitali, che sono fondamentali in tempo di guerra. Dal 2020, l’Associazione delle biblioteche ucraine collabora con il Ministero della Trasformazione digitale e con diversi programmi delle Nazioni unite per creare centri di formazione digitali nelle biblioteche. Con più di 2.000 centri, le biblioteche hanno un ruolo attivo nell’educazione digitale della popolazione.

Da anni, poi, le nostre biblioteche sono luoghi dove si apprendono le lingue straniere, soprattutto l’inglese. A partire dallo scorso 24 febbraio, si è registrato un incremento significativo nella richiesta di corsi di lingua ucraina da parte di ucraini che parlavano il russo come lingua madre. Così, sempre più biblioteche hanno dovuto ampliare i loro servizi per lo studio della
lingua ucraina. Da un sondaggio eseguito su iniziativa del governo di Kyiv, attraverso un’applicazione mobile chiamata Digital Kyiv, si evince che il 33% delle persone intervistate ha cambiato la propria lingua dal russo all’ucraino, l’86% parla ucraino come madrelingua mentre solo il 12% parla russo come madrelingua.

Inoltre, i bibliotecari sono impegnati in attività di volontariato,come ad esempio la produzione di reti mimetiche, la raccolta di cibo e di pacchi alimentari, la preparazione di barrette energetiche, la spedizione di libri ucraini alle biblioteche europee, la distribuzione di aiuti umanitari ecc.

Il 23 novembre 2022, il giorno in cui si è tenuta la Conferenza annuale dell’Associazione delle biblioteche ucraine, è iniziato il blackout. Le biblioteche, in quell’occasione, hanno fatto tutto il possibile per ottenere generatori e portare avanti il lavoro senza interruzioni. Da allora, le biblioteche sono diventate luoghi inviolabili di resistenza dove, in qualsiasi circostanza, è possibile scaldarsi, caricare i propri telefoni e lavorare su internet.

Questi tempi difficili ci hanno dimostrato che la comunità delle biblioteche non ha confini. Fin dai primi giorni dell’invasione, abbiamo sentito un incredibile sostegno da parte dei nostri colleghi di tutto il mondo, che, attraverso le organizzazioni professionali internazionali, le associazioni di biblioteche nazionali e tramite le biblioteche nazionali, universitarie e pubbliche, ci hanno pienamente supportato. Per questo, siamo infinitamente grati a tutti coloro che ci sostengono e ci aiutano nella nostra lotta per la libertà e per l’indipendenza.

Il primo programma di assistenza finanziaria per biblioteche e bibliotecari colpiti dalla guerra tra la Russia e l’Ucraina è stato promosso dalla American Library Association (ALA) in collaborazione con l’Associazione delle biblioteche ucraine. Si tratta di una raccolta fondi a favore della comunità bibliotecaria ucraina che affronta le sfide della guerra.

Dall’inizio della guerra, abbiamo inoltre realizzato decine di pubblicazioni e interviste sull’Ucraina e sulle biblioteche ucraine per i media stranieri. E grazie ai nostri colleghi bibliotecari abbiamo avuto numerose opportunità di parlare in grandi e piccoli eventi internazionali, come il Congresso delle biblioteche tedesche, IFLA, l’American Library Association, LIBER, la Fiera del libro di Francoforte, TESTO a Firenze ecc.

Anche nelle circostanze più difficili i bibliotecari hanno svolto con professionalità il loro lavoro di raccolta, organizzazione e conservazione dei documenti sulla guerra. Questo è un diritto e un dovere di noi bibliotecari e infatti già dal sesto giorno dall’inizio della guerra ci siamo attivati per raccogliere documenti sul conflitto. In un mese siamo riusciti a farlo in maniera coordinata e ad aprile 2022 più di quaranta bibliotecari ucraini hanno iniziato ad archiviare tutta la documentazione sui server di Portico, un’azienda americana che lavora con biblioteche e editori per preservare i contenuti accademici.

Salvare le collezioni delle biblioteche e il patrimonio culturale è uno degli obiettivi più importanti che stiamo realizzando insieme alla comunità mondiale. A febbraio è stato annunciato il progetto di creazione della Biblioteca digitale nazionale dell’Ucraina. Il progetto è coordinato dall’Associazione delle biblioteche ucraine e viene realizzato sotto gli auspici del Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione ucraina con il sostegno finanziario dell’UNESCO e in collaborazione con IFLA e SUCHO. Nella prima parte di quest’anno, con il supporto di esperti internazionali, svilupperemo il concetto, la
roadmap e il budget della Biblioteca digitale nazionale.

Un’altra sfida che le nostre biblioteche devono affrontare è il mancato sviluppo delle collezioni. Circa il 50% delle collezioni nelle biblioteche ucraine consiste in libri pubblicati nell’Unione sovietica spesso in linea con la propaganda sovietica e imperiale. Tanti di questi libri sono in pessime condizioni fisiche e non sono più attuali e perciò non vengono richiesti dai lettori. Infatti, negli ultimi dieci anni, la maggior parte delle biblioteche pubbliche non ha avuto un budget per l’acquisto di libri e dunque i doni di libri sono stati la principale fonte di sviluppo delle collezioni. Inoltre, da diversi anni, lo Stato ha centralizzato l’acquisto di libri attraverso l’Ukrainian Book Institute. Dal 2018, sono solo 700 le biblioteche che ricevono ogni anno libri nuovi ma nell’ultimo anno, a causa della mancanza di fondi, non ne hanno ricevuto nessuno.

Vediamo ora la situazione degli editori ucraini.

Nel 2022, il numero di editori si è dimezzato mentre il numero di titoli è sceso da 21.000 a 8.500 e gli articoli, da circa 45 milioni, sono diventati poco più di 8 milioni. Quali sono dunque le sfide degli editori in Ucraina? Innanzitutto, i problemi logistici, in quanto molte case editrici, così come le tipografie e i magazzini, sono andati distrutti. C’è poi l’emigrazione di professionisti all’estero, e non ultimi la carenza e l’aumento del prezzo della carta. Per fare un esempio, prima della guerra
una tonnellata di carta costava circa 25 mila hryvnia ucraine, mentre ora ne costa 75 mila e perciò anche il prezzo dei libri in commercio è aumentato del 30%. Ciononostante, l’interesse e la domanda di libri ucraini all’estero sono aumentati e questo è un segnale positivo, di speranza, per il superamento della crisi dell’editoria in Ucraina.

A ciò bisogna aggiungere che a giugno 2022 il Parlamento ha votato una legge speciale, firmata poi dal Presidente, a sostegno della pubblicazione e della distribuzione di libri ucraini.

Un altro segnale positivo arriva, nonostante le difficili condizioni, dall’apertura di alcune nuove librerie. Non sono tante, ma vale la pena segnalarle: il Bookstore di Vivat Publishing inaugurato a Kyiv il 2 ottobre 2022 e il Bookstore Ye inaugurato a Uzhhorod il 30 dicembre 2022. Si è poi confermata nel 2022 con l’inizio della guerra, la popolarità degli audiolibri e degli ebook in vendita sulle piattaforme LIBRARIUS e Abook, già in crescita durante la pandemia. Lo dimostra il catalogo con più di 52.000 ebook su Yakoobo e l’apertura di alcuni nuovi aggregatori di ebook. Anche all’estero, l’interesse e la domanda di libri ucraini sono cresciuti, in primo luogo perché milioni di ucraini fuggiti in altri paesi vogliono leggere libri nella propria lingua. A tal fine, l’Ukrainian Book Institute si adopera affinché i libri ucraini vengano distribuiti all’estero e affinché biblioteche di diversi paesi li ricevano. Particolare menzione va fatta al catalogo speciale pubblicato sulla piattaforma della Fiera del libro di Francoforte “Books from Ukraine”, che presenta titoli di più di 50 editori, nonché i contatti dei detentori di diritti d’autore di tutti i libri menzionati. Inoltre, sempre più ebook ucraini appaiono su piattaforme straniere, tra cui OverDrive.

Degne di nota sono anche alcune iniziative sull’accessibilità dei libri ucraini all’estero, tra cui “Books without boards” della Charity Foundation Library Country; “Ukrainian book shelves” della moglie del Primo ministro, Olena Zelenska; e ancora “A suitcase with books” dell’Istituto Goethe in Ucraina. Infine, nell’ambito dell’iniziativa “Books follow”, coordinata dalla Biblioteca pubblica della città di Kyiv, libri in lingua ucraina sono stati inviati a 54 biblioteche in Europa e in Giappone.

Per concludere, spesso mi viene chiesto se il ruolo delle biblioteche sia cambiato con la guerra. La mia risposta è che la funzione pubblica e sociale delle biblioteche come una comunità di accoglienza, formazione e inclusione, sia stata solo riconfermata e resa più apparente. L’ultimo anno per noi ucraini è stato un lungo e interminabile febbraio che si protrae fino a oggi. La guerra ha profondamente cambiato le nostre vite. Sempre uniti, insieme alla comunità e al popolo ucraino, continueremo a lavorare senza sosta per vincere e per continuare a vivere.


Edificio della Biblioteca Scientifica di Kyiv danneggiato da un attacco missilistico
Vecchio edificio dell’ex Banca di Stato di Mariupol, che oggi ospita la Central City Public Library
Edificio della Biblioteca Scientifica di Kyiv danneggiato da un attacco missilistico