N.1 2024 - Biblioteche oggi | Gennaio-Febbraio 2024

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Sapere e sentire digitale

Maddalena Battaggia

BIBLAB Sapienza Università di Roma; maddalena.battaggia@uniroma1.it

Fabio Mercanti

BIBLAB, Sapienza Università di Roma; fabio.mercanti@uniroma1.it

Nuove prospettive di indagine per una visione più complessa e consapevole

L’autrice e l’autore condividono i contenuti del contributo nel suo insieme. Si precisa che vanno attribuiti a Maddalena Battaggia i paragrafi 1; 2; 3; 4; 4.1; 4.2; 4.3 e a Fabio Mercanti i paragrafi 4.4; 4.5; 5.

English abstract

“Sapere Digitale. Educazione civica digitale in biblioteca” is a complex project active in Piemonte and then also in Valle d’Aosta since 2019. The project has developed in three main areas: training, research and building relationships. This article presents the second phase of the research activity (the first has been presented in Biblioteche oggi vol. 39). In this phase four focus groups were carried out involving participants with different profiles and different relationship with the library world: INDIRE researchers, teachers of Sapere Digitale training courses, librarians who are experts in digital culture, members of the Sapere Digitale scientific committee. Finally, a reflection on the development of the Sapere Digitale project is proposed.

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1. Premessa. La cornice di riferimento

Il 27 settembre 2023 l’Unione europea ha pubblicato il documento 2030 Digital decade. Report on the state of the digital decade 2023. Si tratta del primo rapporto sullo stato del decennio digitale europeo e si è posto l’obiettivo di fare il punto sui progressi dell’Unione europea nel campo della trasformazione digitale.

Dal rapporto emerge che, per quanto riguarda le competenze digitali, i progressi in Italia sono stati lenti e hanno contribuito solo in misura modesta agli obiettivi del decennio digitale. Solo il 46% della popolazione possiede infatti competenze digitali di base, il numero di laureati in ICT rimane significativamente al di sotto delle ambizioni europee (1,5% rispetto alla media europea di 4,2%), e anche la percentuale di donne tra gli specialisti ICT rimane al di sotto della media europea (16% contro il 18,9%). Nonostante il tentativo dell’Italia di portare avanti mediante il PNRR strategie specifiche, riforme e investimenti al fine non solo di aumentare le competenze digitali ma anche di trasmettere e diffondere un certo tipo di cultura all’interno dei settori produttivi, il numero di imprese che offrono formazione ai propri dipendenti in ambito digitale rimane insufficiente.

I dati emersi dal documento offrono certamente molte riflessioni soprattutto se si considera che, sempre secondo il Report, questo ritardo rischia di compromettere la capacità delle persone di trarre vantaggio dalle opportunità che offre il digitale, e di esercitare la propria cittadinanza digitale producendo un impatto negativo sul territorio italiano a livello di inclusività.

In contesto nazionale, l’Italia con il Manifesto per la Repubblica digitale (2019) e con la Strategia nazionale per le competenze digitali (2020) si è prefissa l’obiettivo entro il 2025 di dotare il 70% della popolazione di competenze digitali di base.

Per raggiungere questo fine, le linee strategiche prevedono la collaborazione di enti e istituti pubblici e privati che si impegnano nella progettazione di iniziative volte alla formazione digitale di cittadini e lavoratori italiani. All’interno del documento Strategia nazionale per le competenze digitali, tra le priorità e linee di intervento volte alla crescita delle competenze digitali dei cittadini, viene sancito che tra i diversi percorsi formativi è necessario perseguire anche il cosiddetto Percorso “della strada” che prevede:

Formazione di competenze digitali e informative sul territorio, basata sul ruolo dei quartieri, delle comunità locali e degli spazi pubblici, come le biblioteche, per creare reti di punti di accesso assistiti e presidi di facilitazione digitale, in maniera pervasiva, lì dove è possibile supportare l’accesso alla rete e ai servizi digitali pubblici.

È significativo che il documento citi direttamente le biblioteche e che le individui in via esclusiva come quei luoghi atti a creare reti e punti di accesso di facilitazione digitale.

Nonostante sia rara l’attenzione dedicata alle biblioteche, questo riconoscimento non deve tuttavia stupire. Le biblioteche infatti sono, insieme alle scuole, tra gli istituti pubblici maggiormente capaci di arrivare a tutti i cittadini grazie alla loro capillarità. L’alfabetizzazione digitale, come sancisce il Manifesto IFLA-UNESCO 2022, rientra inoltre tra le loro missioni chiave. Il documento infatti afferma che è compito delle biblioteche

avviare, sostenere e partecipare ad attività e programmi di alfabetizzazione per sviluppare le capacità di lettura e scrittura e facilitare lo sviluppo delle competenze informative, mediatiche e digitali per tutte le persone a tutte le età, nello spirito di preparare una società informata e democratica.

I due documenti, dunque, attribuiscono alle biblioteche un ruolo ben preciso nei confronti dell’alfabetizzazione digitale della società.

Se tuttavia si osservano i dati rilevati da Istat all’interno del Censimento sulle biblioteche pubbliche e private. 2021 è immediatamente evidente che attualmente nel panorama italiano la quasi totalità delle biblioteche italiane non riesce a ricoprire tale ruolo: il 71,6% delle biblioteche italiane dichiara di non aver attivato corsi di facilitazione digitale (digital literacy) né in presenza né online, mentre il 16,9% non risponde o dichiara di non sapere se tali corsi siano stati attivati o meno.

A fronte di questa situazione vi sono tuttavia realtà bibliotecarie virtuose che investono molto sulla promozione e diffusione all’interno delle biblioteche di cultura e competenze digitali.

Tra queste troviamo la Biblioteca civica multimediale Archimede di Settimo Torinese che da diversi anni porta avanti il progetto “Sapere Digitale. Educazione civica digitale in biblioteca” e che proprio grazie a questo progetto è uno degli istituti pubblici che collaborano con il Dipartimento per la trasformazione digitale per l’attuazione della Strategia nazionale per le competenze digitali, cui si accennava qualche riga sopra.

È infatti già dal 2019 che il progetto Sapere Digitale. Educazione civica digitale in biblioteca si interroga su questo tema ponendosi il preciso obiettivo di