Linked Data, XML e IIIF al servizio dei manoscritti digitalizzati
fcusimano@ambrosiana.it; Responsabile della Catalogazione e del Digital Asset Management (D.A.M.) presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana (Milano); Research Affiliate presso il Navari Family Center for Digital Scholarship (CDS), Hesburgh Libraries, University of Notre Dame (IN, USA); Visiting Fellow presso il Digital Humanities Advanced Research Centre (/DH.arc), Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Risorse da esplorare nel Semantic Web
Abstract
L'era digitale ha ampliato la nostra capacità di accedere alle informazioni attraverso una tecnologia onnipresente e multipiattaforma. Questo ci permette di recuperare istantaneamente qualsiasi contenuto digitale, soprattutto attraverso dispositivi mobili con interfacce touch. È importante considerare la capacità della tecnologia digitale di colmare il divario tra utenti remoti e oggetti digitali. L'ecosistema IIIF consente un facile accesso e utilizzo delle risorse analogiche in forma digitale, aumentando il loro potere comunicativo al di là della loro forma analogica originale. Ciò è particolarmente evidente nelle collezioni digitalizzate di manoscritti antichi, che sono ora accessibili a un pubblico più ampio, che comprende sia il grande pubblico che gli studiosi. Se gli antichi manoscritti miniati offrivano già diversi livelli di comunicazione e fruizione, come si evince dalla coesistenza di contenuti testuali e decorazioni, oggi possono beneficiare di nuovi miglioramenti mediati da IIIF (e dalla sua interoperabilità garantita), XML e Linked Data. Ciò consente loro di svolgere un ruolo di primo piano in nuovi processi dalle molteplici potenzialità, come quelli ricreativi, educativi, accademici, MAB/GLAM.