Codice nazionale e linee guida internazionali
Università degli studi di Firenze, mauro.guerrini@unifi.it
Abstract
La letteratura sulle REICAT è stata contenuta; la loro applicazione è stata parziale in BNI e nelle biblioteche italiane, dopo sette anni dalla loro pubblicazione. Uno dei motivi era l'impossibilità di implementare le modifiche introdotte dal codice con il sistema informatico SBN esistente. La struttura della voce è molto buona. I punti chiave sono il preciso inquadramento storico e il confronto tra il nuovo codice, le precedenti norme e la prassi di SBN. Ma ha ancora senso avere un codice italiano (l'unico al mondo) in un ambiente globalizzato? Oppure è meglio, e più utile, contribuire alla stesura di RDA, già attuata entro il 31 marzo 2013, sviluppando il nostro ricco patrimonio culturale e la nostra tradizione catalografica su scala internazionale?
English abstract
The literature on REICAT has been contained; their application was partial in BNI and in the Italian libraries, after seven years of their publication. One reason was the inability to implement the changes introduced by the code with the existing SBN computer system. The structure of the voice is very good. The key points are the precise historical framework, and the comparison between the new code, the previous rules and practice of SBN. It, however, still makes sense to have an Italian code (the only one in the world) in a globalized environment? Or if it is better, and more useful to contribute to the drafting of RDA, already implemented by March 31, 2013, developing our rich cultural heritage and our cataloging tradition on an international scale?
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