La vertigine, la maschera, la sfida
Università degli studi Roma Tre; umberto.zona@uniroma3.it
Università degli studi Roma Tre; martina.decastro@uniroma3.it
Una rilettura dell’universo videoludico tra Caillois e Vygotskij
Abstract
I videogiochi rappresentano ormai da tempo una delle forme di comunicazione e apprendimento più efficaci e diffuse tra le giovani generazioni. Lungi dall'essere mere occasioni di svago e intrattenimento, si presentano a un'analisi più attenta come costrutti complessi - artefatti cognitivi, per usare le parole di Vygotsky - che meritano di essere studiati con la stessa attenzione che i grandi autori del passato riservavano al gioco. Per lo stesso motivo, il mondo delle biblioteche dovrebbe forse considerare la possibilità di includere i videogiochi tra quei dispositivi di trasmissione della conoscenza – come libri e contenuti multimediali di varia natura – che conserva e offre possibilità di consultazione. Questo saggio, in particolare, esamina le tesi di Vygotskij e Caillois che, se utilizzate per leggere l'architettura e la filosofia dei videogiochi, mostrano tutta la loro straordinaria attualità.
English abstract
Video games have long been one of the most effective and widespread forms of communication and learning among the younger generations. Far from being mere leisure and entertainment opportunities, they present themselves to a more careful analysis as complex constructs - cognitive artifacts, to use Vygotsky’s words - that deserve to be studied with the same attention as the great authors of the past reserved for the game. For the same reason, the world of libraries should perhaps consider the possibility of including video games among those devices for transmitting knowledge - such as books and multimedia of various kinds - which it preserves and offers the possibility of consultation. This essay, in particular, examines the theses of Vygotskij and Caillois that, if used to read architecture and videogame philosophy, show all their extraordinary relevance.
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