Deposito legale: un’occasione da non perdere
Biblioteca nazionale centrale di Firenze; alessandro.sardelli@bncf.firenze.sbn.it
Per una definizione del servizio
Abstract
Il 3 maggio 2006 sono state approvate le norme per l'attuazione della nuova legge italiana sul deposito legale (legge n. 106/2004). Questa legge sostituisce, finalmente, quella antica, concepita durante il regime fascista ed entrata in vigore nel 1939. Il grande ritardo nell'aggiornamento è dipeso dall'ambigua modernizzazione della società italiana (la cosiddetta “modernizzazione senza sviluppo”), i cui sintomi sono, in prospettiva storica, un’amministrazione pubblica altamente burocratica e un’élite politica che mostra poco interesse per il bene pubblico. L'articolo suggerisce un approccio pragmatico all'applicazione della nuova legge, verso un “processo di creazione dell'Archivio Nazionale” in cui tutta la produzione editoriale italiana possa essere compresa attraverso un'organizzazione decentrata degli istituti di deposito. Il lavoro dovrebbe essere svolto utilizzando i principi del “business process reengineering”. Dovrebbe occuparsi non solo di monografie e periodici, ma anche della grande (e oggi crescente) quantità di pubblicazioni e documenti – cartacei o online, per quanto molto “volatili” – prodotti da istituzioni no-profit, gruppi locali, organizzazioni sociali, professionali, politiche organizzazioni eccetera. In questo modo, la nuova legge sul deposito legale potrebbe diventare una grande opportunità per il sistema bibliotecario italiano, per ripensare il concetto di fondo nazionale, per migliorare la conservazione del patrimonio nazionale, rendendolo realmente utile per le finalità culturali, sociali ed economiche. sviluppo. “Libri e biblioteche – scrive l’autore – servono non solo a conoscere il passato, ma anche a comprendere il presente e progettare il futuro”.
English abstract
On 3rd May 2006 the rules for the implementation of the new Italian law on legal deposit (law nr. 106/2004) have been approved. This law replaces, at last, the ancient one, conceived during the fascist regime and come in force in 1939. The big delay in updating it depended on the ambiguous modernization of Italian society (the so called “modernization without development”), whose symptoms are, in historical perspective, a highly bureaucratic public administration and a political élite that shows little interest in public good. The article suggests a pragmatic approach to the application of the new law, toward a “process for creation of the National Archive” where the whole editorial production of Italy could be comprehended by means of a decentralized organization of deposit institutions. The work would have to be carried out using the principles of “business process reengineering”. It ought to treat not only monographs and serials, but also the great (and nowadays increasing) amount of publications and documents – printed or online, however very “volatile” – produced by non-profit institutions, local groups, social, professional, political organizations etcetera. In this way, the new law on legal deposit could become a great opportunity for the Italian library system, in order to rethink the concept of national collection, to improve the conservation of the national heritage, making it really useful for cultural, social and economic development. “Books and libraries – writes the author – serve not only to know the past, but also to understand the present and project the future.”
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