Biblioteche e sistemi territoriali: nuove tendenze
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Abstract
Invocare i sistemi come modello per superare la dispersione nel campo dei beni e dei servizi culturali non è sufficiente. I sistemi si sono evoluti nel tempo fino a comprendere un intero territorio o una città, come dimostrano i distretti culturali, le città della cultura e le smart city. I bibliotecari sono stati tra i primi ad abbracciare il concetto e la pratica dei sistemi e del lavoro cooperativo tra biblioteche. Tuttavia, al giorno d'oggi le biblioteche sembrano lontane - salvo alcune eccezioni - dall'esperienza dei sistemi integrati basati sulla cultura che sono iniziati nel Regno Unito e sono ora diffusi a livello internazionale. L'articolo si concentra sul ruolo potenziale delle biblioteche nella progettazione delle città/aree metropolitane, un ruolo sostenuto dalla mobilità dei contenuti immateriali, che riflette la mobilità degli abitanti, i nuovi modi di apprendere e di incontrarsi. Collegare elementi e persone all'interno di una cultura sempre più simile a un arcipelago, o rizomatica, è una vera e propria mediazione culturale. Se la cultura digitale va ben oltre la tecnologia, allora cambia anche l'ipotesi culturale per le biblioteche all'interno della società: dalle priorità tecniche e professionali della società dell'informazione all'enfasi sulla partecipazione culturale, l'inclusione e la socialità nell'era del valore immateriale e delle relazioni. I saperi professionali si incontrano, i contenuti del passato si mescolano con quelli contemporanei creando nuovi contenuti, così tutte le biblioteche appartengono al patrimonio culturale indipendentemente dal valore storico delle collezioni e degli edifici.
English abstract
Invoking systems as a model to overcome dispersion in the field of cultural heritage and services is not enough. Systems have evolved in time to encompass a whole territory or a city, as cultural districts, cities of culture and smart cities show. Librarians have been amongst the first to embrace the concept and practice of systems and cooperative work between libraries. However nowadays libraries seem far away – save for a few exceptions – from the experience of cultural based integrated systems that have started in the UK and are now internationally widespread. The article focuses on the potential role of libraries in the design of metropolitan cities/areas, a role that is supported by the mobility of immaterial contents, which reflects the mobility of inhabitants, new ways of learning and coming together. Connecting elements and people within a culture that is ever more like an archipelago, or rhizomatic, is a true cultural mediation. If digital culture goes well beyond technology, then the cultural hypothesis for libraries within society changes too: from technical and professional priorities of the information society to an emphasis on cultural participation, inclusion and sociality in the age of immaterial value and relationships. Professional know-how meets one another, contents of the past mix with contemporary ones thus creating new contents, so all libraries belong to the cultural heritage regardless of the historical value of collections and buildings.
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