N.6 2006 - Biblioteche oggi | Luglio-Agosto 2006

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Il dono di Carlo Tullio-Altan

Romano Vecchiet

Biblioteca civica “V. Joppi” di Udine; romano.vecchiet@comune.udine.it

Come la biblioteca del grande studioso friulano è approdata alla “Joppi” di Udine

Abstract

Il dono di Carlo Tullio-Altan

Carlo Tullio-Altan, uno dei più grandi antropologi italiani, morto un anno fa in Friuli, lasciò in eredità la sua biblioteca di libri specialistici alla Fondazione “V. Joppi” Biblioteca Comunale di Udine – un atto di generosità che è pienamente coerente con le sue convinzioni politiche e civili, e che nasce dalla consapevolezza che le biblioteche pubbliche forniscono un servizio di grande significato “civico”. L'articolo tratteggia la grande personalità dello studioso, il suo lungo tirocinio negli anni Cinquanta nelle più celebri biblioteche europee prima di entrare nelle università italiane, e il significato specifico della sua biblioteca personale, che soddisfaceva il suo bisogno di razionalità e di immediata fruizione in ambito ampie suddivisioni da lui selezionate: storia, religioni, psicologia e antropologia. C'è anche, accanto alla biblioteca fisica, una biblioteca virtuale, composta da tutti quei testi a cui ha fatto riferimento Carlo Tullio-Altan nella sua importante autobiografia intellettuale, Un processo di pensiero, traccia concreta del suo intenso formazione intellettuale.

English abstract

The gift of Carlo Tullio-Altan

Carlo Tullio-Altan, one of the greatest Italian anthropologists, who died a year ago in Friuli, bequeathed his library of specialist books to the “V. Joppi” Municipal Library of Udine – an act of generosity that is fully in keeping with his political and civil convictions, and which stems from his awareness that public libraries provide a service of great “civic” significance. The article profiles the great personality of the scholar, his long apprenticeship during the Nineteen-fifties in the most famous European libraries before entering the Italian universities, and the specific significance of his personal library, which satisfied his need for rationality and immediate fruition in the broad subdivisions that he had selected: history, religions, psychology and anthropology. There is, too, beside the physical library, a virtual library, made up of all those texts to which Carlo Tullio-Altan referred in his important intellectual autobiography, Un processo di pensiero (A process of thinking), a concrete trace of his intense intellectual formation.

DOI:

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