I restauratori col bollino blu (come le banane)
Responsabile del Laboratorio di restauro Biblioteca nazionale centrale di Firenze, restauro@bncf.firenze.sbn.it
Abstract
Le linee guida per l'applicazione delle norme transitorie (art. 182) del Codice dei Beni Culturali (d.lgs. 42/2004), pubblicate lo scorso agosto, hanno scatenato nei restauratori pubblici e privati la corsa alla qualificazione. Tutti, infatti, devono "dimostrare" le loro competenze, prima comunemente accettate e riconosciute.
Per certificare il loro lavoro e la loro qualifica devono ora passare attraverso complicate procedure che richiedono un esorbitante dispendio di tempo, con scarso aiuto da parte del Ministero, e che si avvitano in una pletora di norme spesso contraddittorie.
English abstract
The guidelines for the application of the transitional rules (Article 182) of the Code of Cultural Heritage (d. Lgsl. 42/2004), published last August, triggered in public and private restorers the race for qualification. All of them, in fact, have to “prove” their skills, previously com- monly accepted and recognized.
They have now to pass through complicated procedures in order to certify their work and qualification, that require exorbitant waste of time, with little help from the Ministry, and screwed into a plethora of often contradictory rules.
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