N.6 2012 - Biblioteche oggi | Luglio-Agosto 2012

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I paradossi della conoscenza

Stefano Grilli

Biblioteca comunale “Benincasa”, Ancona; stefano.grilli@comune.ancona.it

Considerazioni sul ruolo delle biblioteche in un’epoca di “sovraccarico informativo” e conformismo culturale

Abstract

Il pensiero che attribuisce all'economia il ruolo di leadership nella nostra società considera la conoscenza come uno strumento per produrre beni sempre nuovi che attraggano il maggior numero di consumatori. Ora la crisi ha smentito la fiducia nelle promesse di una crescita illimitata. Ma può il mercato avere sempre l’ultima parola? Chi permette agli economisti di determinare lo scopo della nostra vita? La felicità che promettono incessantemente è realizzabile o è solo un sogno del loro dogmatismo? Nonostante i ripetuti elogi del sapere, la scuola sembra fallire i suoi obiettivi. Gli studenti mostrano una conoscenza incerta della lingua scritta e gravi difficoltà nella comprensione di testi elementari. Quindi diminuisce la capacità di valutare il flusso di informazioni che ci assalgono. L’idea dell’Illuminismo, che vedeva nella diffusione della cultura uno strumento di emancipazione delle classi inferiori, è stata abbandonata perché le informazioni utili alla vita dei consumatori sono ormai affidate ai media, le altre conoscenze sono trascurate e considerate inutili o addirittura pericolose. Ora più che mai abbiamo bisogno di un pensiero critico che ci aiuti a comprendere le tendenze del nostro tempo. Le sirene della pubblicità vogliono convincere tutti a consumare senza pensare. La biblioteca, dove per millenni le fonti sono state studiate e valutate, può offrire un'alternativa al conformismo delle visioni comuni.

English abstract

The thought that gives the economy the leadership role in our society considers knowledge as a tool to produce ever new goods that attract the greatest number of consumers. Now the crisis has denied the faith in the promises of an unlimited growth. But can the market always have the last word? Who allows economists to determine the purpose of our lives? Is the happiness that they ceaselessly promise achievable or is it just a dream of their dogmatism? Despite the repeated praise of knowledge, the school seems to fail its aims. Students show an uncertain grasp of written language and serious difficulties in understanding elementary texts. So the ability to assess the flow of informations that assail us decreases. The idea of Enlightenment, that saw in spreading the culture an instrument for emancipation of the lower class, has been abandoned because the useful informations to consumers’ lives are now entrusted to the media, the other knowledges are neglected and considered unnecessary or even dangerous. Now more than ever we need a critical thinking that helps us to understand the trends of our time. The sirens of advertising want to convine everyone to consume without thinking. The library, where for millennia the sources were studied and evaluated, can offer an alternative to conformity of common views.

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