Apprendere la biblioteca in carcere
Università degli studi “Roma Tre”, luisa.marquardt@uniroma3.it
Abstract
I libri, la lettura, le biblioteche trasformano una persona. La loro funzione, oltre che informativa, è ricreativa ed educativa, acquista una valenza riabilitativa nel contesto carcerario. Servizi bibliotecari di buona qualità contribuiscono alla realizzazione di un percorso riabilitativo efficace, mentre la biblioteca carceraria è concepita come un'espressione del superamento di concetto di condanna meramente punitiva, a favore, invece, della riabilitazione. Segnali di tale cambiamento sono emersi, tra alcune luci e molte ombre, da un’indagine realizzata nel 2015 dal CESP e dall’Università Roma Tre, che aveva l’obiettivo di indagare i percorsi formativi e progetti culturali realizzati dalle scuole penitenziarie per procedere alla loro modellizzazione. Il contributo riflette su alcuni di essi, dove lettura e biblioteca sono parole chiave centrali. Inoltre, per quanto riguarda la biblioteca penitenziaria come ambiente-laboratorio di apprendimento, si fa una valutazione dell'esperienza biennale (2016-17 e 2017-18) del corso base di biblioteconomia per formare collaboratori bibliotecari, attuato presso il carcere di Rebibbia a Roma, come naturale sviluppo della “Referencing Story”, il workshop-pilota condotto dall'autore nella stessa cornice nell'inverno 2015.
English abstract
Books, reading, libraries transform a person. Their function, beyond being informative, recreational and educational, acquires a rehab value in the prison context. Good quality library services contribute the implementation of an effective rehab path, whereas the prison library is conceived as an expression of overcoming the concept of conviction just as a punishment, in favour of, instead, the rehabilitation. Signs of such a change emerged, between some lights and many shades, from a survey, carried out in 2015 by CESP and Roma Tre University, that aimed at investigating educational and cultural projects implemented by the prison schools in order to proceed to their modelling. The contribution reflects on some of them, where reading and library are central keywords. Furthermore, concerning the prison library as a learning lab-environment, it makes an assessment of the biennial experience (2016-17 and 2017-18) of the basic course of librarianship to train library helpers, implemented at Rebibbia Prison in Rome, as a natural development of the “Referencing Story”, a pilot-workshop run by the author in the same setting in Winter 2015.
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