N.7 2006 - Biblioteche oggi | Ottobre 2006

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Il solstizio dell’innovazione in biblioteca

Brunella Longo

Panta Rei, Milano; longo@pantarei.it

Bibliotecari e società dell’informazione

Abstract

Mentre stiamo entrando nella società dell’informazione, quali sono le sfide che i bibliotecari devono affrontare? In qualità di consulente e formatore, negli ultimi dieci anni all'autore sono state chieste risposte a queste domande abbastanza spesso. Più recentemente, sostiene, la natura di queste domande è cambiata: l’attenzione si è spostata dal lato tecnologico dell’innovazione a quello sociale e antropologico. Tra i bibliotecari si sono diffusi sentimenti di sfiducia e opinioni pessimistiche sul loro futuro digitale, soprattutto in Italia. Il risultato è una crisi di idee, progetti e iniziative concrete per gestire le innovazioni. In che modo la cultura e il clima organizzativo possono adattarsi e far fronte alla costruzione di biblioteche digitali? L’autore definisce questa situazione attuale come “il solstizio dell’innovazione nelle biblioteche” perché le biblioteche sembrano essere in una fase della loro storia millenaria, piuttosto ciclica, in cui si vede la massima distanza tra le pratiche e gli atteggiamenti dei bibliotecari e le innovazioni che portano enormi cambiamenti sociali. Utilizzando la storia delle biblioteche e la cronologia della società dell'informazione, anche attraverso tavole grafiche sinottiche, suggerisce che i sentimenti di distanza tra la nostra cultura professionale e l'agenda della società dell'informazione possono apparire giustificati perché sono anni che non ci uniamo a questo carrozzone digitale, preoccupati per altri scopi e problemi (come il controllo bibliografico universale, per esempio). In ogni caso, negli ultimi dieci anni fonti autorevoli (UNESCO, IFLA, OCLC) hanno cambiato il ritmo con cui molte iniziative dei bibliotecari si stanno avvicinando alla nuova dimensione della società dell'informazione.

English abstract

As we are entering the information society, what are the challenges that librarians have to face with? As a consultant and a trainer, the author has been asked for answers to these questions quite often in the last ten years. More recently, she claims, the nature of these questions has changed: the focus has shifted from the technological side of innovation to the social and anthropological one. Feelings of distrust have spread among librarians along with pessimistic views about their digital future, particularly in Italy. The result is a crisis of ideas, projects and concrete initiatives to manage innovations. How organizational culture and climate can adapt and cope with the construction of digital libraries? The author defines this current situation as “the solstice of innovation in libraries” because libraries seem to be in a phase of their millenary history, rather cyclic, in which one can see the maximum distance between librarians practices and attitudes and the innovations that lead huge social changes. Using history of libraries and chronology of information society, also through synoptical graphical tables, she suggests that the feelings of distance between our professional culture and the information society agenda may appear justified because we haven’t joined this digital bandwagon for years, worried about other purposes and problems (like universal bibliographic control, for instance). At any rate, in the last ten years authoritative sources (Unesco, IFLA, OCLC) have changed the pace at which many librarians initiatives are coming into the new dimension of the information society.

DOI:

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