L’Open Access nelle scienze umane
Università degli studi di Torino; maria.cassella@unito.it
Abstract
La discussione sull’Accesso Aperto ha dominato fino ad oggi il campo delle STM, mentre nelle Arti e negli Studi Umanistici l’approccio accademico e le pratiche professionali e intellettuali hanno allontanato i ricercatori dalle idee dell’Open Access. Nonostante ciò, l’Open Access è ormai un movimento ben sviluppato e suggerisce nuove opportunità per gli studiosi Studi umanistici. L'autore discute tali opportunità in relazione alla Green Road e alla Gold Road. I ricercatori di discipline umanistiche possono trarre profitto dal mantenimento del copyright, dalla pubblicazione della maggior parte dei loro articoli o monografie con le case editrici universitarie come risorse Open Access, confrontandosi in ambito internazionale arena. Open Access offre nuovi canali di distribuzione e pubblicazione alle opere fuori catalogo e ai primi libri di giovani studiosi di discipline umanistiche. È inoltre possibile sperimentare e sviluppare nuovi scritti accademici collaborativi e sistemi innovativi di revisione tra pari. Sono i casi studio di Open Humanities Press, del progetto europeo OAPEN e dell'editore italiano Polimetrica esaminato in conclusione dell’articolo.
English abstract
Open Access discussion has dominated the STM field to date while in Arts and Humanities the scholarly approach to professional and intellectual practices has moved researchers away from Open Access ideas. In spite of this, Open Access is now a far full-grown movement and is suggesting new opportunities for scholars in Humanities. Author discusses such opportunities in relation to the Green and the Gold Road. Researchers in Humanities can profit from retaining copyright, from publishing most of their articles or monographs with university presses as Open Access resources, comparing themselves in an international arena. Open Access offers new distribution and publication channels to out-of-print works and to first books by young scholars in Humanities. New collaborative scholarly writing and innovative peer-review systems can also be experienced and developed. The case studies of Open Humanities Press, of the European project OAPEN and of the Italian publisher Polimetrica are examined in conclusion of the article.
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