N.5 2010 - Biblioteche oggi | Giugno 2010

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La gestione della conoscenza: una nuova frontiera del lavoro bibliotecario

Giuseppe Vitiello

Nato Defense College, Roma; g.vitiello@ndc.nato.int

Abstract

Questo è il discorso chiave presentato da Giuseppe Vitiello al meeting IFLA Satellite “Removing Barriers to Knowledge Sharing: How can social tools be used to facilite management to better user services?” (21 agosto 2009, Milano, Biblioteca Sormani). L'autore mette in discussione il tradizionale spartiacque tra materiale stampato ed elettronico e spinge in avanti l'orizzonte del lavoro bibliotecario e informativo. A differenza della gestione delle informazioni, la gestione della conoscenza tiene conto delle pratiche organizzative al fine di identificare meglio i flussi di informazioni e le comunità di utenti. I suoi diversi aspetti – informazione attraverso specifiche reti di esperti, informazione “just in time” invece che “just in case”, riutilizzo della conoscenza per funzioni innovative, trasformazione della conoscenza individuale e tacita in patrimonio informativo esplicito a beneficio della collettività istituzione – hanno un impatto enorme sugli ambienti di lavoro, dove i produttori di informazioni sono molti, ma il trasferimento e il mantenimento della conoscenza sono solitamente trascurati.

English abstract

This is the keynote speech presented by Giuseppe Vitiello at the IFLA Satellite meeting “Removing Barriers to Knowledge Sharing: How can social tools be used to facilitate knowledge management in order to improve user services?” (21 August 2009, Milan, Biblioteca Sormani). The author questions the traditional watershed between printed and electronic material and pushes forward the horizon of library and information work. Unlike information management, knowledge management takes into account organizational practices in order to better identify information flows and the communities of users. Its various aspects – information through specific expert networks, “just in time” instead of “just in case” information, re-use of knowledge for innovative functions, the transformation of individual, tacit knowledge into explicit information legacy for the benefit of the whole institution – have a tremendous impact on working environments, where information producers are many, but knowledge transfer and maintenance is usually neglected.

DOI:

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