La riforma Franceschini e le sorellastre di Cenerentola
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Abstract
Dal punto di vista dell'autore, i principi che ispirano la riforma promossa dal segretario italiano Dario Franceschini valutano i beni culturali come fonte economica per il Paese. Di conseguenza, l'attenzione si concentra su 20 musei che hanno ottenuto l'autonomia e lo status di dirigenti. Gli archivi e le biblioteche sono stati trattati in modo diverso, in quanto non generano reddito economico ma conservano tradizioni e cultura, e sarebbero diventati subalterni alle gallerie, ai musei, alle biblioteche con status esecutivo o alla Direzione Generale delle Biblioteche. Poiché tra le 30 biblioteche sacrificate a questa "spending review" troviamo alcune delle più importanti biblioteche storiche e di conservazione (Medicea Laurenziana di Firenze, Estense di Modena e Nazionale Braidense) la preoccupazione per il futuro della ricerca italiana appare più che fondata.
English abstract
From the author’s point of view, the principles that inspire the reform promoted by Italian secretary Dario Franceschini evaluate cultural assets as an economic source for the country. Consequently, the focus is on 20 museums which were given authonomy and executive status. Archives and libraries were treated differently, since they don’t generate economic income but preserve traditions and culture, and they would become underlings of galleries, museums, libraries with executive status or the General Department of Libraries. Since between the 30 libraries which were sacrificed to this “spending review” we find some of the most important historical and conservation libraries (Medicea Laurenziana in Florence, Estense in Modena and Nazionale Braidense) the preoccupation for the future of italian research looks more than well-founded.
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