I libri viventi
Antropologo Presidente onorario di SIMBDEA, pietro.clemente42@gmail.com
Abstract
L'autore, antropologo e presidente onorario dell'Archivio nazionale diaristico di Pieve Santo Stefano, sottolinea come il fenomeno dei libri viventi debba essere considerato in una più generale riscoperta della cultura orale come genere letterario. Inoltre, invita a riflettere su come i librai delle biblioteche umane resistano alla scomparsa delle competenze sociali nella trasmissione orale, creino eventi tra il teatro e la vita e abbiano il loro luogo comune nella biblioteca. Questi librai ci stimolano ad andare oltre gli smartphone, Facebook, Instagram, Twitter per guardare a noi stessi: la loro cultura non è anti-tecnologica, ma una proposta di ricostruzione e di creazione di un luogo giusto per il "discorso parlato" dell'esperienza di vita.
English abstract
The author, anthropologist and Honorary Chairman of the “Archivio nazionale diaristico” of Pieve Santo Stefano, highlights how the phenomenon of living books should be considered in a more general rediscovery of the oral culture as a literary genre. Moreover, he encourages to think about how the bookmen of human libraries hold out against the disappearance of the social skills in oral transmission, create events between theatre and life and have their common place in the library. These bookmen stimulate us to go beyond smartphones, Facebook, Instagram, Twitter in order to look at ourselves: their culture is not anti-technological, but a proposal of reconstruction and creation of a right place for the “spoken speech” of life experience.
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