RDA: Resource Description and Access

Carlo Bianchini, Mauro Guerrini

Abstract


Il volume si rivolge principalmente a quattro categorie di lettori: studenti di catalogazione, aspiranti bibliotecari, bibliotecari che vogliono aggiornare le proprie conoscenze, chiunque voglia descrivere e rendere accessibili in rete risorse di qualsiasi tipo; la quarta categoria è inedita, ma importante, perché sintomatica della grande trasformazione che RDA (Resource Description and Access) sta cercando di attuare. Le linee guida – piuttosto che un insieme di norme – sono, infatti, destinate a tutti coloro che vogliono descrivere e dare accesso a una raccolta di beni culturali o di beni tout court: bibliotecari, conservatori dei musei, archivisti e operatori di qualsiasi altro settore disciplinare. Il libro è suddiviso in due parti, una di richiamo ai fondamenti teorici della catalogazione (FRBR, ICP, il web semantico e i linked data), l’altra di esposizione critica delle linee guida. RDA ha lo scopo di rendere possibile la creazione di metadati ben strutturati per le risorse in modo che possano essere usati in qualsiasi ambiente. Scopo di RDA è, infatti, costituire “un insieme di linee guida e di istruzioni per la formulazione dei dati che consentano la scoperta delle risorse”. Le Linee guida pongono l’accento su quattro verbi: Identificare, Collegare (dalle funzioni base di FRBR/FRAD e ICP), Rappresentare, Scoprire; e su un sostantivo: Risorse. Identificare le entità del Gruppo 1 e Gruppo 2 di FRBR (Opera, Espressione, Manifestazione, Item, Persona, Famiglia Ente); Collegare le entità del Gruppo 1 e Gruppo 2 di FRBR, tramite le relazioni. Consentire agli utenti di rappresentare e di scoprire le risorse, selezionate tramite gli attributi e le relazioni delle entità del Gruppo 1 e Gruppo 2 di FRBR. Tutto ciò è il motivo d’interesse della ricerca dell’utente, utente che è al centro del processo. RDA consente di scoprire la conoscenza registrata, ovvero qualsiasi risorsa che trasmette informazioni, qualsiasi risorsa che sia veicolo di un contenuto intellettuale o artistico su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma. RDA è uno standard di contenuto e non si occupa della visualizzazione: fornisce istruzioni su come identificare i dati, ma non spiega come e dove presentare i dati individuati e collegati in base alle linee guida. RDA richiede un approccio originale, una metanoia, una profonda trasformazione del modo di concepire la catalogazione. Le novità di RDA sono, pertanto, molte e in varie direzioni: favorisce l’integrazione dei cataloghi con gli altri strumenti d’informazione, adotta il linguaggio del web semantico, è uno standard internazionale, è utilizzabile da attori differenziati per la creazione di dati. Si auspica che il nuovo standard si arricchisca della partecipazione attiva e consapevole di un’ampia comunità di professionisti di tutto il mondo, portando ciascuno il meglio del proprio background culturale, in una dimensione collaborativa, consapevole, riconosciuta e planetaria. La great tradition catalografica, con la pubblicazione di RDA, compie un altro passo storico che segna il suo ingresso definitivo nell’era digitale.

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DOI: http://dx.doi.org/10.3302/0392-8586-201404-046-1

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